Cubismo e futurismo : con 32 illustrazioni di Balla, Boccioni, Braque, Carrà, Cezanne, Picasso, Russolo, Severini, Soffici

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tiamo un oggetto non possiamo vederne se non i lati e i piani esposti prospetticamente all’ obiettivo, diciamo così, del nostro occhio ; ma non è men vero che, sia per un’ esperienza anteriore, sia per un’induzione fondata sull’ analogia, noi conosciamo, e potremmo dire sentiamo, anche i lati di quell’ oggetto nascosti alla nostra vista. Immaginiamo d’ avere davanti a noi un’ oggetto qualunque, poniamo — per scegliere un oggetto più volte dipinto dal nostro artista — un violino. È posto sur una tavola e non ne vediamo che il piano in isbieco, la fascia della cassa e il profilo del manico ricurvo. Chi volesse ritrarlo secondo i criteri di tutta la pittura precedente, bisognerebbe contentarsi di questi piani e di queste linee : purtuttavia non è un fatto che così facendo si sacrificherebbe una parte della realtà che noi conosciamo, giacchè i nostri stessi occhi ci hanno rivelato altre volte che il violino non è tutto in quelle linee e in quei piani, ma che consiste anche del rovescio della cassa, dell’ altra metà della fascia e del manico, e che le insenature laterali hanno una curva armoniosa che ora si perde ? Se poi la cosa che ci sta davanti è di forma puramente geometrica, come sarebbe a dire una casa, un tronco d’ albero, una catinella, un bicchiere, 1’ o0sservazione appare anche più evidente. Ora è appunto movendo da questa considerazione che Pablo Picasso ha escogitato una nuova maniera pittorica capace di tradurre gli esseri e gli spettacoli naturali nella loro totalità. Ma qual’ è questa. maniera ? Ecco ciò che non è facile dire senza rischiare di destare un falso sospetto di teoricismo e magari di meccanicismo circa le sue Tm cerche, unicamente pittoriche e artistiche, al contrario. Tenterò tuttavia di farmi intendere.

È evidente anzitutto che questa proiezione integrale della realtà sur una superficie piana non può esser fatta con un sistema

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