Dall Adriatico al Ponto ammaestramenti storici
e lontani nepoti quella grandezza por la quale tanto lavorarono e sospirarono i nostri padri. Tittoni e Groluchowscki, a Venezia come ad Abazia, possono aver dato assicurazioni delle loro rispettive volontà, di non precipitare il corso degli avvenimenti o anche di ritardarli, ma non dipende da essi di poterli arrestare. Checché essi facciano, non possono non constatare che un mutamento dei più considerevoli è quello che ha caratterizzato in questi ultimi cinque anni la politica europea, mutamento che si è iniziato fin dal 1880 e consiste nella « poussée » del mondo germanico (austro-tedesco) verso i Balcani e l’Asia Minore fino alla Mesopotamia ; verso quell’Oriente a cui l’ltalia unificata non può assolutamente consentire che le sia chiusa la via, perchè la soluzione ultima di un fatto simile, quando la penisola balcanica fosso diventata una succursale del sole pangermanista, sarebbe la rinunzia assoluta del nostro avvenire nel Mediterraneo e quindi nel mondo. Si deve concludere con la stampa francese ed inglese che il Governo italiano non potrà sottoscrivere mai questa rinunzia e le speranze che si fondano sulle amicizie non saranno quelle che potranno consigliare alla Consulta una politica di rassegnazione ?