Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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e cioè tasse determinate, alloggio, masserìzie, legna, paglia e fieno ( x ). Ma gli uomini d’arme non si accontentavano di questo e commettevano continui sorpresi, pretendendo tasse eccessive e ben più di due ducati per cavallo a quattro cavalli per lancia, dando mano in caso diverso ad incendi e rovine. A ciò provvidero nel 1517 due'successivi decreti o parti del senato che imponevano di «levar zente d’arme d’alozar in casa de contadini » e nel far che si stabilissero per le citta, e castella dietro il pagamento però «de lire 4 de pizoli per cavalo al mese do taja » ( 2 ). D’altro canto i preposti a queste bande facevano sentire al serenissimo dominio i loro lamenti a cagione della poca puntualità che si usava nel pagamento degli assegni o come allora si chiamavano limitazioni.

(*) I/ ordino di banca por le tasse delle genti d’armo ora il seguente: Por la casa 1 irò 9 per lanza. Legno cara X. Fon cara 8: cara 4 magro pagati lire 4 c cara 4 grasso lire 5. Paglia cara 4. Pascoli campi 2 do pradi, uno grasso pagasi lire 4 et uno magro lire 3 ai anno. Stibu a còmmi por luio, agosto ot settembre. Masseritie deputado por laitóa: Una tavola con trespodi : una bancha, una cadmia da fungo, una caldiora, una sochiora, una lotiora, una mesa da far pan, un vasuol da viti, una resteli era, una manzadora. In luogo di queste robe et masseritie i territori potevano somministravo all'uomo d’arme tasso quattro al mese a lire 4.10 per tassa. Queste tasso con speciali decreti venivano ripartito nei diversi territori di Padova, Vicenza, Verona, Broscia, Bergamo, Crema ecc. in numero maggioro o minoro a seconda dell’ importanza o della quantità di genti d’arme ch’orano tenuti ad alloggiare. (Vedasi Bibl. Marciana. Cod. 1213 cit.) ( 2 ) Saluto: 1 Diari. Voi. 24, col. 414 o 415.