Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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Lo condotte di lancio che noi secolo XV presentano una grande varietà riguardo i condottieri, il numero degli uomini d’arine e dei cavalli, lo stipendio, le tasse, le prestanze, nel secolo seguente si vanno facendo più. uniformi. Ancora nei primi anni del secolo XVI incontriamo compagnie che da poche decine d’ uomini d’ arme raggiungono e sorpassano il centinaio. Così nel 1509, in un elenco di condottieri in campo ( l ), troviamo ad esempio che il condottiere Bernardino Fortebracci era alla testa di 180 lancio, Giampaolo Manfrone di 145, Pandoro Malatesta di 125 ; senza dire dell’ Alviano che ne contava 250 e del Pitigliano che ne aveva persino 400. Ma nel 1514 una parte del senato, allo scopo di aver maggior numero di comandanti e di migliorare il servizio, stabiliva ohe i condottieri di genti d’arme, tranne i luogotenenti, capitani e governatori generali, non potessero avere compagnie che superassero le cento lancio ( 2 ). Altre deliberazioni importanti furono prese dal senato nel primo ventennio del secolo XVI, per togliere gravi inconvenienti che si vellicavano in queste milizie. Anzitutto molti e frequenti erano i reclami dei contadini presso i quali nelle campagne legenti d’arme si recavano ad alloggiare. Stando alle leggi della repubblica a queste milizie non spettava che Tordi ne di banca

(!) Bibl. Marciana. Cod. 1213, ital. cl. Vll a , doc. I°. ( 2 ) Ardi, di Stato in Venezia. Senato Terra, reg. 18, c. J 75.