Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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Anche i cavalli delle genti d'arme dovevano essere dei migliori per fattezze e resistenza: speciali e privilegiati così che la repubblica ne aveva severamente proibita la vendita o V esportazione {'). Un dato numero di lanche o uomini d’arme costituiva la banda, che stava agli ordini del condottiero o del luogotenente. Condotta si diceva il contratto col quale il principe ed il capo assumevano gli obblighi relativi alla banda stessa. Nei primi tempi la compagnia veniva allestita solo per un periodo determinato dal condottiero, il quale riceveva il soldo per sè e per il mantenimento della banda buche questa durava in piedi per guerreggiare, ma in seguito la repubblica allo scopo .d’ovviare all 7 inoonveniente di trovarsi sfornita di soldatesche in caso di bisogno, cominciò a stipendiare condottieri anche in tempo di pace. Ebbe così Venezia condotte di genti d’arme permanenti, alcune dello quali divennero quasi ereditarie in dato famiglie, che videro passare il fregio della banda di padre in tìglio c nipote per lungo tempo e talvolta anche per secoli ( 2 ).

(!) Bibi. Marciana. Coti. 121!}, ital. cl. VII a , c. 4. ( a ) Un’eccezione divennero Io condotte d’uomini d’arme dette in bianco cioè di lande che venivano fatte quando richiedeva il Insogno soltanto o noi frattempo si somministrava una provisione al condottiero. Por es, vedasi il rog. ‘2O, c. 19 o il rog. 49 c. ‘248, Senato Terra, Ardi, di Stato in Venezia. Talvolta è anche detto: «Conducta de cento homeni d'arnie in tempo de guerra, de li quali in tempo di pace non li siano pagati che cinquanta. *