Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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vincialc stessa, con esposizione ad or. e mezz. ed ha la propria stazione ferroviaria urbana. Scasano (vedi n. 19). 45 Civitanova del Sannio (tn. 670). La forma dell’agro è oblunga ed arcuata : la sua lunghezza equivale quasi a cinque volto la sua massima larghezza. Ha una superficie di Ea. 5797, che gli conferisce per ampiezza il terzo posto nel circondario, subito dopo Agnone ed Isernia. Detto agro confina ad or, con Duronia, Bagnoli e Salcito ; a pon, con Caccavone, Pietrabbondante, Pescolanciano, Ghiauci, Sessano ; a mezz. con Carpinone © Frosolone. Nella zona settentrionale è percorso dal E. Tratturo di Celano, nella meridionale dal Tratturo della Zittola, e da breve tratto della provinciale n. 74 mediante cui 1’ abitato si collega alla provinciale n. 15. 11 colle Pavara (m, 625), il colle Pizzuto (m. 641), il colle Castelluccio (m. 668), il monte La Rossa (m. 922), il colle S. Marco (m. 933), il colle Serroncello (m. 1171), il monte Carovello (m. 1177), il collo Caso(m. 1275), il collo Cicovere (m. 1321), la Montagnola (m. 1428) sono lo cime più alte, che rendono montuoso ed accidentato il territorio di Civitanova. L’abitato è situato in una valle spaziosa, e dista km. 12 dalla stazione ferroviaria di Pescolanciano, o km. 13 da quella di Sessano, che è binomiale chiamandosi Sessano-Civitanova. 46 Frosolone (m. 894). II suo agro, esteso Ea. 4995, confina coi territori dì Torcila, Molise, Baronia, Civitanova, Carpinone, Macchiagodena, S. Elona e Casalciprano. Comprende numeroso vette di cospicua altitudine, quali il colle Lacaia (m. 807), il colle La Croce (m. 1031), la Murgia Quadra (m. 1042), le Murge del Cavuto (m. 1123), il monte Marchetta (m. 1124), il colie dei Castrati (m. 1330), le Murgo Molise (m. 1331), il Pesco della Messa {m. 1383), il colle Cervaro (m. 1390), il collo dell'Orso (m. 1593), punto trigonometrico, ecc. Esso agro ò percorso soltanto dalla provinciale n.° 41 che rasenta 1’ abitato. L’abitato di Frosolone, malgrado la propria altitudine, non gode un largo panorama, essendo circuito da vette di maggiore altezza. In rapporto alla montagna sulla quale esso torreggia, il de Luca riferisce la congettura molto accreditata che da essa montagna avesse inizio il terremoto spaventevole del 26 luglio 1805, soggiungendo che u si adducono come indizi “ la spaventosa meteora ignita, comparsa all’ intorno della sua sommità u nell’istante dello scoppio, il fumo denso o nero esalato dal suo suolo “ in tanta quantità da rendere nuvolosa e pallida l’atmosfera, la violenza “ delle scosse vibrate dalle sue viscere più intese delle altre, la totale “ distruzione dei comune di Frosolone situato al suo lato orientale, la “ rovina dei comuni situati presso le sue faide, oltremodo maggiori di “ quelle dei più discosti, il suolo sconvolto e squarciato in vari punti “ della sua circonferenza, ecc. „ (15).