L'artiglieria all'assedio di Padova nel 1509

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spegnitori. Ma a malgrado di ciò Ì danni, come risulta da altre testimonianze, furono più gravi di quanto si potrebbe argomentare dalle parole qua sopra riferite. In conclusione credo non possa cader dubbio che la sfera cava del Museo sia, non una bomba nel moderno significato della parola, ma una palla da fuoco ; e le speciali condizioni, che diremo, dell’artiglieria tedesca spiegano perchè sia stata scagliata di lancio contro le mura, appiedi delle quali fu rinvenuta quasi quattrocento anni dopo, anziché in arcata dentro la città. La fabbricazione delle palle d’artiglieria richiedeva opera lunga e difficile : si lavoravano nel granito a scalpello quelle di pietra, si fondevano o battevano a martello quelle di ferro. Agli scalpellini ed ai fibbri si davano anelli corrispondenti al vario calibro dei pezzi che le dovevano ricevere. Il fabbro lòrg Zangcr, al l’aprirsi della campagna del 1509, ne aveva fornito 200 quintali all’arsenale di Innsbruch ; ma in luglio la provvista già si avvicinava al termine ; onde o per abbreviare il trasporto in Italia o per altre ragioni, fu mandato con un servo nella valle di Non. Contuttociò la fabbricazione procedeva lenta e scarsa per modo che ne furono commesse ai fabbri della Stiria in Leoben ( 1 ). Scarseggiavano adunque le munizioni, lavorate a gran fatica e condotte da luoghi lontani : e questa scarsità, pur non tenendo conto di particolari avvenimenti o circostanze che possono aver imposto eccezionalmente tale uso, è sufficiente a spiegare perchè la palla cava del nostro Museo, invece die a gettar fuoco, sia stata adoperata dagli impazienti assalitori ad abbattere le mura. La provvista dei proiettili presentava non minori difficoltà ai Veneziani. Nel 1499 avevano a Salò, o meglio alle Cameratte presso Toscolano, fucine per la lavorazione di palle di ferro e di piombo ; donde per la via di Verona si conducevano all’arsenale. Ma tanto scarseggiavano che il 14 maggio 1508, dopo aver bombardato Trieste, il provveditore Francesco Cappello fece raccogliere nella città espugnata le palle di ferro lanciate in gran numero sia dalle galee sia da terra, e restituirle ai pezzi come munizioni (-). Nella fig. 1 vedesi accanto alla grossa e pesante palla del Museo Civico, superata tuttavia in volume ed in peso dalle pietre gettate dalle gigantesche bombarde di cui si parlerà in seguito - una piccola palla di ferro, massiccia, trovata nel dissodare il terreno sopra il bastione Moro Primo dove sorgono alcune abitazioni private. Essa corrisponde al calibro minimo delle artiglierie in uso al principio del secolo XVI. Ha diametro

(1) David Schoniierr, op. cit., pag. 18. (2) Marino Sanuto, Diarii, Tom. VII. col. 474.