L'Italia e la questione del calendario al principio del XX secolo
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L 7 ITALIA E LA QUESTIONE DEL CALENDARIO
IV. Donde venga il divario nella celebrazione delle feste cristiane e a che si debba attribuire la sua durata.
La causa del divario nella celebrazione della Pasqua e delle altre feste cristiane che ne dipendono è semplicissima e, mediante un istante di riflessione, può venire da tutti facilmente compresa ; essa è anzi tanto semplice che ha perfino, nella sua semplicità, qualcosa di tristamente divertente. Le regole che professano di seguire, nella celebrazione della Pasqua, la Cristianità orientale e l’occidentale sono le medesime, ma v’ ha, in esse, una parola di sommo rilievo che per noi ha un senso, per la massa degli Ortodossi un altro. E la parola equinozio , punto di partenza del computo pasquale perchè esso segna il primo limite della celebrazione della Pasqua che, tanto in Oriente che in Occidente, e in ossequio ad un’antica e veneranda tradizione attribuita agli Apostoli, non può max cadere prima dell’ indomani dell’ equinozio. Pertanto, fra noi e gli Ortodossi parlo sempre della massa, cioè del popolo —, avviene, se mi si permette un ameno paragone in materia abbastanza arida, qualcosa del proverbiale diverbio tra il signore milanese e il domestico tedesco ; mentre il primo si lamentava che nel salotto facesse troppo caldo {càlci), il secondo continuava ad aggiungere legna perchè vi facesse meno freddo (kalt). Vo’ dire che mentre per noi, e per tutta la Cristianità occidentale, P equinozio del computo pasquale è il vero, il reale, V astronomico , coll’ unica riserva, più sopra rilevata, dovuta all’ oscillazione fra il 20 e il 21 marzo e la preferenza data convenzionalmente al 21 marzo, per gli Ortodossi, invece, 1’ equinozio del computo pasquale è il 21 marzo del Calendario giuliano che, in ritardo ornai di tredici giorni sul nostro, coincide col H aprile del Calendario occidentale . Da ciò segue pure che mentre, per noi e per tutta la Cristianità occidentale, 1' ultimo limite della Pasqua è, in conformità collo regole tradizionali, il 25 aprile, trigesimo quinto giorno dopo l’equinozio, per gli Ortodossi l’ultimo limite corrisponde al giorno 8 maggio del nostro Calendario, quadragesimo ottavo dopo P equinozio. Le cose stando così, tutti comprendono, senza che debba addurne altra ragione, (*) che le Pasque della Chiesa ortodossa non si possono accordare che eccezionalmente colle nostre. Il lettore si meraviglierà, e non a torto, che le auto-
t 1) Quest'aìCra ragione sarebbe l'uso del ciclo pasquale alessandrino del quarto secolo. Mi basti avervi accennato.