L'Italia e la questione del calendario al principio del XX secolo

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AL PRINCIPIO DEL XX SECOLO

Fin qui 1’ importante Dichiarazione, che porta la data del 12 Maggio (v. st.) 1904 e appartiene, per conseguenza, al nostro secolo. Essa è sottoscritta dal Patriarca c dai dodici Metropolitani che componevano il Sinodo patriarcale, cd è diretta alle Chiese autocefali ortodosse : per conseguenza nulla manca nè aI V autenticità nò alla solennità del docnmento. E quindi la genuina espressione di ciò che si pensa sulF unificazione del Calendario, questione che interessa tutta l’umanità, dalla prima autorità della Chiesa ortodossa; a meno però che non sia, come amo credere, un abile stratagemma, UNA SOLENNISSIMA CELIA PATRIARCALE E SINODALE, ingegnosamente concepita allo scopo di provocare critiche e reclamazioni che istruendo le popolazioni ortodosse facciano loro accettare, senza troppa, difficoltà, la desiderata unificazione, non foss’ altro delle date. Sarebbe, in quésto caso, un modo nuovo e del lutto originale escogitato dal genio ellenico per cooperare più efficacemente, coll 1 opporvisi, alla sollecita realizzazione di quel progresso. Chiunque conosce V Oriente eil pensiero ortodosso, non ne maraviglierebbe oltre misura e ne ammetterebbe, in ogni caso, la possibilità. Siccome però, finora, questa supposizione che, per P onore del Patriarcato, io voglio credere fondata, difetta di prove, supporremo che il documento sia serio e lo analizzeremo come tale, al doppio punto di vista canonico e scientifico. Cominciamo dal primo : « La Pasqua , vi si legge, si deve celebrare la prima do» menica dopo il plenilunio che coincide coll’ equinozio di pri» mavera, oppure lo segue ». Veniamo all' applicazione, e vediamo se la Pasqua ortodossa cade effettivamente nella domenica indicata dal Patriarcato. 11 seguente specchietto abbraccia soltanto dieci anni, ma ciò basta allo scopo. Il plenilunio di cui parla il documento è detto, in linguaggio ecclesiastico, luna ; XIV, o pasquale ; l 'equinozio oscilla ordinariamente tra il 20 e il 21 marzo del nostro Calendario ma, come dissi, gli si assegna sempre nel computo pasquale la data più tardiva, cioè il 21 Marzo. Le date della

* PatoSxoa oarcw òptaxixò)? dtnecpTjVaxo Ttspi xyj? àxpns£ia?, p.g{Pr/g xò » TpOTIIXOV XoYi££xa'. sxo? s Citato dall’ opuscolo ; r H itepi xmv ayéascov xi«v dbxoxecfaXtov òpO-ooógwv ’ExxXtjoccòv xat -spi aXXtov ysvixwv xat Suvoßixtj ’Kyxtjx/v'os xòu 1902, al il? àoxijv xtùv duiox=tfàXwy òp9-osó?wv ’ExxXtjolé&v xcd 7} ’AvxaxàvTTjot? xoO OìxGU|j.£vtxs'j fiaipiapXeìou, Costantinopoli, tipografia del Patriarcato, 1904, p. 79.