L'Italia e la questione del calendario al principio del XX secolo

L' ITALIA E LA QUESTIONE DEL CALENDARIO

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non s’ erano momentaneamente confuse, quando vi si parlava di equinozio? Qualcuno suggerirà che il Patriarcato intende per « equinozio » il 21 marzo del Calendario giuliano. La scusa, se può dirsi scusa, sarebbe peggiore del fallo. Che il popolo possa considerare quel giorno corae 1' equivalente dell' equinozio 10 si comprende ; Vho già rilevato, e neppure è necessario recarsi in paesi ortodossi per trovare gente a cui si farebbe credere, sulla fede di uno stampato, che 1' equinozio vernale può coincidere col 21 giugno- Ma che un tal linguaggio o, meglio, una tale mistificazione , si trovi, al principio del XX" secolo, in un solennissimo documento del Patriarcato che si intitola ecumenico, e in un documento indirizzato alle altre Chiese autocefali ortodosse, questo fa davvero strabiliare. Quel Patriarcato, che si considera come la più alta autorità della Chiesa ortodossa, non ha, cred' io, il diritto di citare, su un punto dì tanta gravità come quello che, mantenendo la separazione, nuoce alla considerazione dello stesso Cristianesimo, una legge ecclesiastica, dando alla paróla « equinozio » un senso affatto diverso da quello che essa ha in tutto 11 resto del mondo e alle porte stesse del Patriarcato ; vo’dire alla scuola nazionale del Fanar, ove si insegna, come in tutte le scuole del mondo, che l'equinozio oscilla tra le date 7'20 e B[2l marzo. Più ancora, il Patriarcato non ha, cred 7 io, il diritto di adoprare, citando il canone pasquale, la parola « equinozio » in senso affatto diverso da quello che essa ha nel « Typicon » dello stesso Patriarcato e di tutte le Chiese autocefali ortodosse. Chiunque si procura questo libro liturgico, che regola il servizio religioso di tutto quanto il mondo ortodosso, in un'edizione di Costantinopoli, d’Atene o di Venezia vi troverà, in greco, sotto il titolo : « Del modo di trovare esattamente la Pasqua » come prima regola, che: la fe» sta di Pasqua deve sempre cadere « dopo 1' equinozio vernale » che viene osservato (s£wpou[jlévtìv) il 21 marzo » ( i ). Ora, a meno

(') Ecco, testualmente citate, le regole pasquali coine esse sono formulate nel Typicon del Patriarcato di Costantinopoli. « Téaoaoà xiva àv'j.‘fs. r sla CrfcoOv xai o’.à to ripé xspov Fidala. Hpùixov, xò Ildaya "oéjtìi và ytvTjxttt itdvxoxe xtjv Egijjisplav xt ( ? àvo{£s(ll£, XYjV OìtOpOOJJ.£VTjV XVjV 21 MjapXtOU. Asótspov, 6xt Sèv -pi-si và Yivijxai sì? xtjv aòxTjv ■fju.épav pi xò vojuxòv tpda/.a xùjv ’ louoattìiv. Tp'.xov, òiv xxpsTxsL vd v.ai u.xxà tr t v iaYJjispiav,