La politica antitaliana in Austria-Ungheria

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ti lutarono a circondare il trono e a coprire le tradizionali cariche di corte e di stato e specialmente gl 5 importantissimi uffici delle famose cancellerie imperiali civile e militare, onnipotenti ancor sebbene dopo il ’67 con la costituzione formalmente siano passate in seconda linea, quali semplici uffici di corte per il servizio personale del monarca. Così nei primi due anni di regno di Francesco Giuseppe si può dire, che il potere di Windisch-Graetz fu illimitato; mentre si trovava a Budapest, donde dirigeva la campagna contro gli ungheresi, aveva avuto dal sovrano il diritto di veto per tutti crii atti più importanti di governo del ministero, e ne fece subito uso contro un progetto di costituzione elaborato dai ministri Stadion, Bach, Bruck ecc., che volevano favorire con esso la burocrazia centralista e germanizzatrice e la ricca borghesia piuttosto che 1’ aristocrazia feudale, che egli invece voleva veder padrona ovunque nelle rappresentanze delle provincie, dei comitati, dei circoli e dei comuni e sbagliava, perchè proprio quest'aristocrazia era in Polonia e in Ungheria e più tardi anche in Boemia, il fulcro di ogni movimento nazionale separatista. Quattro ministri si dimisero perciò e suo cognato, lo Schwarzenberg, dovette scrivere a Ini e a Mettermeli, che da Brusselle dava gli stessi consigli alla corte : « In tutta la monarchia non conosco 12 individui del nostro ceto (aristocrazia feudale), che nelle odierne condizioni possano utilmente sedere in un senato ». Ci vollero però le sconfìtte inflitte dagli ungheresi al suo esercito, perchè sentendo scossa un po’ la sua posizione a corte Windisch-Graetz cedesse. Del resto sapeva forse già, che quella era una costituzione per burla, che doveva esser promulgata in fretta e in furia per render vana 1' opera del parlamento costituente, trasferitosi da Vienna a Kremsier, e per esser subito dopo revocata. Difatti poco tempo dopo s'iniziava la campagna della camarilla contro la costituzione con un metodo usato come vedremo in seguito molto spesso fino nei tempi più recenti : cioè con un un libello anonimo, il cui autore però fu subito noto ed era il maggiore Barbarczy, aiutante di campo dell’imperatore, che naturalmente ebbe l’incarico e il consenso dalle cancellerie e dalle alte sfere di corte; vi si proclamava, che unico sostegno dell’imperatore doveva esser l’esercito e vi si attaceavan ferocemente i ministri, tanto che la polizia finì col sequestrarlo.