Lettere giuliane per la storia dell'italianità nostra

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l 0) Eccettuati rari intervalli in cui il Litorale a.-i. fu imbrancato, per ishaglio, nell'ltalia (all'epoca augustea e in qualche altro raro intervallo), eccettuata quelle poche terre prese negli artigli del Leone veneto ecc. Ecco come si falsa la storia in molti dei nostri libri scolastici e in alcuni libri stranieri. Ecco come s’im pietrifica nei crani aa,-ii. il preconcetto: è esistito sempre da Strabone in poi) un Litorale a.-i. diviso dal1' ‘ltalia’ (cioè da quell’ltalia che arriva al confine celeberrimo, notissimo, vetustissimo dello Judri!) e l’ltalia ce l’ha ili tanto in tanto e a brandelli rubacchiato ! Dico a suocera perchè intenda nuora. u ) V. Attilio Hortis, Pe r l’Uni vcrs. ita I. di T ri cs t e (Trieste, Caprili, 1903), p. 13 sg., ](>. Qui si troveranno inoltre varie testimonianze sull’uso dell’italiano a Trieste, ben radicato, anche allora, (v. inoltre Cavalli, Storia di T. 155 sgg; Kandler, Istria HI 169 sgg) e sulle proteste dei Triestini contro chi già nel secolo XVL attentava alla loro lingua. Eppure gli stessi dominatori sapevano, allora, la geografia di queste propaggini al di qua dell’ Alpi, sapevano allora che 1’ Austria cisalpina era ed è Italia. Lo sapeva p. e. 1’ Università di Menna, dall’epoca in cui chiamava, per una cattedra, ‘ex Italia’ cioè da Trieste, Martino Boudenario, fino all’epoca in cui v’inscriveva (come in'informa il Resetar) Giuseppe Voltiggi, quale oriundo dell’ ‘lstria, Italiae provincia’. Si noti che il Voltiggi era probabilmente uno Slavo, d’Antignana, ed era 1' autore d'uno dei primi (in ordine di tempo) fra i dizionari slavi, pubblicato nella stessa Vienna (il 1809). Questi sono sempre singoli esempi fra i mille che facilmente sì potrebbero citare. E potrà parer superflua anche una risposta alla seguente obbiezione che spesso ci fanno gli A A.-IL: 1' Istria (e intendono nel loro linguaggio a.-i., 1' Istria decollata di Trieste) apparteneva è vero all’ Italia, perchè apparteneva a Venezia, ma non mai Trieste. Certo sarebbe superflua la risposta, se l’obbìezione non ci fosse ripetuta ogni giorno, con petulante frequenza. Dimenticano anzitutto cotesti A A.-11. che anche Trieste era unita alla Repubblica veneta, sebbene per breve tempo. E dimenticano che quando è esìstita politicamente un’ Italia, I’lstria (con Trieste) era sempre parta d’ltalia ; cioè, giova ripeterlo, dell’ltalia romana (che gli A A.-11. spesso confondono coll’lmpero romano), dei Regni d’ltalia più o meno stabili) da Carlo Magno a Berengario, del Regno d’ltalia all’epoca napoleonica. Sempre, eccettuato solo l’odierno Regno (coll’ odierno confine allo Judri) che data appena da una generazione. Si veda, sulla storia di questi confini, p. e. Marinelli. ‘Il nome d’ ltalia attraverso i secoli’, Atti d. R. i st i t. vcn. 1891-2,pg. HOT sgg. **) V. A relie o g r. tr i es t, 1, 149. Per l’lstria veneta è ancora più naturale, che la si riconoscesse qual parte d’ Italia. Citerò, fra molti, questo solo esempio, che ci mostra allo stesso tempo come si distinguesse l’ltalia ila quei paesi dove l’italiano era ed è parlato meno diffusamente e che noi non possiamo rivendicare, per ragioni di giustizia e d’opportunità. Nel Trattato di Ter r a Sa n t a di Fra Francesco Soriano, ed. da Girol. Goluhovich, Milano, 1900 {5O, pg. 353) si legge: «da questa città [di Zara|... pervenimmo in Hystria che è principio de la Italia, alla città de Parenzo». E cosi via, e così via! 1:1 ) V. lo studio recente del Cipolla, nel riassunto del Tamaro, Atti e meni. istr. XVII (1901),Jpg. 187 sgg.