Lettere giuliane per la storia dell'italianità nostra
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8 ) Nella Carta, della Badia dì San Severo, del sec. XI, v, la riprodnz. nel Bulleil d. s n c. >r cpg‘ r. ita!. 1882 è disegnato come un gran ricamo a merli die vuol dire Alpi e circonda il collo e una spalla di una. celta che vuol dire Italia ed è separata dalla J’avuoino, lìitia ecc. Dentro alle Alpi, ci sta. Fra altro, il nostro paese, che ravviserei in uno Stria (= [Jjafrà/)» sebbene la sua posizione non sia precisamente fissata coll 1 esattezza della geodesia astronomica! Ma più e T importa, questo: i infinti ricamati dal sapiente dito della Natura, sull' infula sacra d’ltalia, hanno un solo nome nella Carta di San Severo; per sola una merlatura deli'immane corona ili che tutti gl’italiani da Cicerone al Petrarca e al Giusti) immaginarono cinto e difeso il capo della Madre Italia per sola una merlatura il cartografo medinevale ricorda il nome, e scrive: 'Alpes Jali a h' ! Era ed è il nóme indimenticabile, il nome della frontiera per antonomasia, boreale e orientale a un tempo : le Colonne d’Èrcole d’ltalia! r °) Ecco qua p. e. gli studi di Charles Diehl i Etudes sur I' admin. hyzant. dans l’ Ex ardi, de Ita venne. Parigi 1888 = B ibi, d. é coles frane, de Rome), che è l’ottima autorità in proposito. Nel succoso capitolo intitolato VémHie-Istrie (in una parola, mentre son distinte ‘Aemilia, Flaminia’ ecc.) il Diehl prende a parlare dell’lstria così (pag. 48g ‘Dana le lom/af/e affieni... l’lstric était considérée cornine un gouvernement séparé, mais ses limites n’étaint plus celfes de l’ancienne cireonscription du méme noni.’ Cioè, mentre l’interno era ‘exposé à rincasimi,... mi revanche l’lstrie byzantine s'étendait au delà. dii Fonnion ' Cioè si confondeva, nei ]iressi di Grado (cfr. p. e. Archeo.gr. tri es t. 11 227), colla Venezia propriamente detta. ‘Dans la Vénétìe proprement dite’, proprio cosi continua il Diehl, passando alla storia della Venezia propriamente detta- Quando l’Esarcato si dissolveva (alla metà del secolo Vili), Plstria apparve unita al (ùjjwi bizantino della Dalmazia (Tòl), ma ad ogni modo ‘à la fin du huitieme siédc.... les Byz, furent chassés de la province’, (prima del 701). Cotesto distacco era dunque duralo appena una generazione! Se pure distacco fu! Chi se ne accorse? Chi gli aveva sentiti cotesti poveri Bizantini che dovevano badare più che ni ‘sudditi’ alle incursioni dei Longobardi (lanciati dal duca di Trento e del Friuli) e degli Siavi, e anche alle pretese dei Papi sulle nostre terre! Ma è destino: il giornalista a.-i,, che pretende scavare altrui la fossa, anche stavolta vi cadrà rotoloni, dopo essersi pestata, per bene, la zappa nei piedi. «Bevetti place à tori la limite orientale de l’Austria lombarde au F ormimi et comprend Tergeste dans le duché de Frioul. 11 est è vident au contraire que Trieste fai sai t parde de l’lstrie greci {ue» .Diehl o. c. 48). E vuol dire; poiché ‘la province grecque d 'ltalie' fra altro ‘coniprunait... P Istrie’, questa era fuori dell’Austria una provincia longobarda) ed era nell’ Italia (/reca, n semplicemente Italia , come i Bizantini, i duchi di Savoia. ad altri chiamavano i loro possedimenti al di (pia del mare e delle Alpi (v. Sciupa, ‘Le Italie d. Medio Evo’, A re li. p. le prov. napol, XX, 434), e come dicev aio, analogamente, anche gl ’ Imperatori di Germania e si dovrebbe dire ancora. Altro che paese ‘diviso’ I 11 nostro paese era invece, anche allora (e meglio del Friuli) incorporato all’ltalia, all’ Italia !