Lettere giuliane per la storia dell'italianità nostra, str. 47

49

«tèrne, le M. Maggiore (1,394 m,), dont la inasse imposante domine, tonte la «péninsule. Le canai de 1’ Arsa forme lui-mème ime profonde découpure «où 1’ on trouve eneorc à un certaine distanee de la mer, ime bauteur «d’ etiti de 40 m.» 21 ) Ecco quel che ne dice il compianto Marinelli (che, se non lo sapesse il giornale a.-i., fu riconosciuto quale il più celebre geografo del nostro tempo) : «Fu una idea non molto felice... dare... il nome di Litorale avstro*illirico, od anche semplicemente di Litorale... alla regione che... versa si «le sue acque nell’Adriatico, ma non presenta carattere costiero, se non «per una parte limitata del suo territorio.» V. Giovanni Marinelli: Ti a Terra 11, 560, dove il giornale a.-i. troverà ricche indicazioni bibliografiche sulle nostre regioni, a complemento del Saggio del Combi. Cfr. ancora A. Silvestri, li’ Istria, Vicenza I9ol„sgg. e, fra i lavori slavi (oltre la ‘Croazia* del Klaici, specialmente S. Rotar: Slov. zemlje (Terre slov.), Lubiana, 1893-96, dove si descrive tutto il ‘Litorale a.-i.’, comprendendo dunque anche la parte italiana : il Friuli orientale (nel I voi.) e l’lstria storica con Trieste (Il voi.). 2a ) E il Pospichal. V. da ultimo : Matteo Calegari, ‘Le bore d. Regione Giulia’ ecc. in Atti d. s oc.it al. d. scienz e n at. XLII (1903). 83 ) M é in o i r e s VII ( Parigi, 1883) 414 sgg. E noto pure che lo stesso Ministro austriaco disse, molto bene, che anche Germania è ‘ein geographischer Begl ifT ; v. l’Epistolario col Prokesch-Osten II (Vienna, 1881) 343, dove il Mettermeli ripete la definizione analoga d'ltalia e se ne vanta. È lecitissimo dunque di ripetere e l’un a e l’altra anche agli A A.-IL, come è lecito p. e. di ripetere i versi, più o meno poetici, d’un impiegato austriaco (v. Marco Tamaro Le città e le cast. dell’lstr ia 11, 1693, pg. 370), che con molto entusiasmo cantava, verso la fine del see. XVIII, a Rovigno ; ‘ltalia, nel cui regno illustre ci pose il Ciel’...! Qui bisognerebbe mettere in prigione il del ! u ) Ecco qui un’ altra gustosissima trovata a.-i. : «Trieste fu soggetta «soltanto per brevissimo tempo a Venezia, come Vienna all'Ungheria sotto il re. Mattia Corvino. Nessuno dice però appartenere Vienna alla regione «ungarica.» Bella forza ! Se a Vienna si parlasse il magiaro (come a Trieste si parla il veneto), stai buono gingillone, che il Magyar-Orszàg, quel brutto diavolaccio che anche in questi giorni fa tanta paura, non risparmierebbe la tua Vienna per i tuoi begli occhi nerastro-giallognoli ! * r> ) Archivio glott. I 433 sgg., IV 340 sgg., X 450 sgg., XIV 330 sgg. Sul dalmatico basti il giudizio dello stesso Ascoli, nella rivista L a vita internazion. VI (1903) 66 sg. (che costisi avrà facilmente a mano, come anche la Rivista dal m. 11, 201 sgg.) ; vedi ancora, per il nostro veneto, Vidossici, Archeogr. t riest. XXIII 247 sgg., XXIV 5 sgg., 177 sgg. e per altre indicazioni bibliografiche sui nostri dialetti romanzi e stranieri la G-ramni, del Meyer-Lùbkc (citata nella nota 18). 2e ) Sull’etnografia giuliana prima della romanizzazione v. il lavoro fondamentale del Benussì, Archeogr. trie st. IX, 61 sgg. 27 ) Il nome Italia era dapprima limitato, coni’ è noto, a una piccola regione, non ancora ben definita, dell’ltalia meridionale (v. Cocchia, ‘II santo nome d’ltalia’ Nuova Anto), il Serie, Voi. 65, 1882, pg. 209) e poi si estese a poco a poco fino alle Alpi. Un’ iscrizione dell’ epoca repub-