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Citta di Napoli, e sopra la Regia gabella delle sete, alla fraternita di S.ta Maria di Bissone a Isola di mezzo, volendo che il capitale resti fermo in perpetuo, la qual fraternita delle dette entrate debba spendere ogni anno scudi vinti in tante cere bianche p. accompagnare il Smo Sacramento a Isola di mczzo, et scudi quaranta debba pagare ogni anno a uno Sacerdote, i] quale debba celebrare ogni di la messa nella mia capella a Isola di mezzo p. 1' anima mia, e delli mia antecessori, del qual Sacerdote li miei Epitropi debbano far oletione a contento della vicinanza, et di piu debba spendere scudi otto ogn' anno nelle cere bianche che si consumaranno nella d.a Capella. Item la detta fraternita della detta entrata debba pagare ogn' anno alli frati di Santa Maria di Spilizza scudi vinti, li quali frati debbano celebrare quatro messe ogni settimana all' altare nro che e nella detta Chiesa. Item debba pagare ogni anno a S. Nicolo, cioe alli frati di S. Nicol6 alla detta Isola scudi dieci, li quali frati siano tenuti celebrare due messe ogni settimana p. 1' anima mia e delli mia antecessori, cosi parim.e debbano fare li sudetti frati di S. Maria di Spilizza. e tutto il resto di sudetta entrata la detta fraternita debba spendere nel riscatto di Schiavi, et qudo havessero da riscattarli piu schiavi di quel che potrebbero supplire esse entrate, voglio che si debbano riscattare quelli, li quali haveranno piu ballotte nel capitolo, aggravando la coscienza di tutti quelli Ghestaldi, li quali saranno pro tempore, che fidelmente debbano esseguire qnto ho di sopra ordinato della sudetta mia entrata in Napoli. Dico et dichiaro che il q.m Giovanni di Pasquale Prazzati mio Zio ha ordinato nel suo Testamento, che morendo И sua Heredi senza li figliuoli, che di tutti li sua beni mobili e stabili li quali si trovariano dopo la morte di detti sua Heredi, si dovessero far quatro parti, et che le due parti fossero date alli Ghestaldi soprd.i p. dividerle alli poveri di sud.a Isola, il primo anno in tre volte, a conto^delle quali due parti di tutti li detti beni di d.o mio zio, dico che ho fatto una cessione di ducati due milla alla [sudetta fraternita, come appare nelli Diversi di Notaria del 159СГа dl 13 di Dicembre a d. 107; si che voglio che li detti ducati due milla da me ceduti li Ghestaldi di d.a fraternita, debbano spartire alli Poveri d' Isola di mezzo, conforme