Sull'asciugamento della campagna

no a fe medefimi, poflono elfi non ricordarli di Voi, Eccellentilfimo Signor Paolo Emilio ? E di Voi ricordandoli, quai fenfi di venerazione, di gratitudine, di tenerezza , non debbono nutrire verfo di Voi, e quanto non dee crefcere in loro la devozione e la fedeltà verfo l’Augufta Patria voftra , fotto il cui clementildmo dominio vivono avventurofi I Chi li alzò dall’abbandono nei quale da si gran tempo giacevano ? Chi appianò la fi:rada della lor falvazione ? Chi li foftenne e confortò nelle fatiche ? Chi direlfe i lor lavori? In una parola, chi richiamò il gran progetto e chi lo adempì? Voi, Voi folo, Eccellentilfimo Signore, ne avete il merito, e quella terra da Voi tiene la propria riparazione. Ecco che quello popolo per tedificare folennemente a Voi ftelfo non meno che al mondo tutto la fua riconofcenza, ne imprime un eterno folenne fegno nelle fpezie metalliche circolanti, e vi confacra gloriofe Medaglie . Eccolo tutto raccolto d’intorno a Voi ; uditene il riverente mormorio, mirate le fue lagrime , i fuoi trafporti. Già con nobile gara vorrebbe ciafcuno farli a parlarvi per nome di tutti; nè alcuno fa efprimere un folo accento. Deh Voi, che i 5 intendete abballanza, rifparmiate loro un 7 ulterior commozione, troncatene 1’ onorato fcompiglio, confortatene f amorofo fmarri mento, e rifondete loro quanto vi detta il cuor vodrn . Ma che J Voi fieflb, cui fi compete il giuflo vanto della più invitta facondia e della più imperturbabil prontezza, non potete in cosi tenero idante formar parola , e vi effondete in fingulti I Oh fpettacolo degno di tutta 1’ ammirazione , di tutta Tinvidia! Quello, quello, Eccellentiflimo Signore , è il più bello, il più fincero , il più memorabile monumento eli erger fi polla al vodro Nome . Itene ormai , giacché il termine è giunto della vedrà Reggenza. Anche lontano Voi farete Tempre l’oggetto della gratitudine e delle 18