Venezia e la Lega di Cambrai

lecito ripetutamente ad allearsi con lui, ma la Repubblica si schermiva con abilità; d’altra parte Giulio li di nuovo era malcontento, perchè non voleva più riconoscere la consuetudine, per la quale il Senato .Veneto sceglieva i vescovi delle diocesi del suo stato, le cui nomine poi sottoponeva alla semplice conferma del papa, e perchè affermava che Venezia aveva favorito alcuni signori dello Stato pontificio, suoi nemici (1). Scomparve il pericolo d’ un’imminente guerra tra la Francia e l’lmperatore, specialmente in seguito all 1 abboccamento amichevole avvenuto tra Luigi XII e Ferdinando il Cattolico nella città di Savona, che persuase 1’ Imperatore a sciogliere 1’ esercito. Ma Ferdinando il Cattolico aveva pur’ egli, come sappiamo, ragioni di risentimento contro Venezia; anzi si ritiene che in quel colloquio si ribadisse l’idea d’ una lega europea per la rovina della Repubblica (2). Intanto gli avvenimenti precipitavano. Massimiliano, non osando romper guerra direttamente a Luigi Xll, prendeva il pretesto di andarsi ad incoronare a Roma per domandare alla Repubblica libero passaggio attraverso il suo territorio per sè e il suo esercito col quale poi avrebbe assalito il Milanese. Venezia, ragionevolmente pronta ad accogliere Massimiliano senza esercito, poiché era inutile, se si fosse recato a Roma per lo scopo pacifico deirincoronazionc, non volle assecondarlo nel suo piano d’ impresa in Lombardia. Siccome 1’ Imperatore irritato mandò il suo esercito in Italia, col proposito fermo di punire Venezia e colla speranza di toglierle in breve tutte le terre d’investitura imperiale, e

(1) Romanin, V, pag. 178. (2) Giuseppe De Leva, Storia documentata di Carlo V, Venezia, 1863 L pag. 09.

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