Bibliografia Vichiana I

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DE STUDIORUM RATIONE

Villarosa nel quarto volume degli Opuscoli (1823) *, e che, ristampata, secondo il testo Villarosa, dal Predari e quasi simultaneamente dal Ferrari nel sesto volume della sua prima edizione delle Opere (1835), passò poi in tutte le altre derivate da questa, compresa quella del Pomodoro, ed ebbe anche, per brani, una traduzione francese nelle (Euvres choisies de Vico a cura del Michelet. Le rimanenti cinque orazioni, il principio dell’ora mentovata seconda, nonché le Emendationes furono rese pubbliche più tardi col titolo ; « Cinque orazioni inedite di Giovan Battista Vico, pubblicate da un codice manoscritto della Biblioteca Nazionale di Napoli per cura del bibliotecario Antonio Galasso, con un discorso preliminare » (Napoli, presso Domenico ed Antonio Morano, 1869, di pagine cxxiii-72 in ottavo grande): volume che, con l’aggiunta d’un «occhio», divenne ottavo nell’ anzidetta edizione delle Opere curata dal Pomodoro, e del quale fu fatta anche una tiratura a parte, senza le cxxiii pagine d’introduzione del curatore e col frontespizio : « loh. Baptistae Vici Orationes quinque ineditas ex codice manuscripto partim autographo, qui in R. Neapolitana Bibliotheca servatur, edidit Antonius Galassus, bibliothecarius » (Napoli, 1869, tipografia dei fratelli Testa). Tutte sei, poi, sono state riedite, sul codice XIII. B. 53, nella silloge delle Opere dovuta al Nicolini, I, 1-67; e tutte sei sono state tradotte in italiano col titolo : « Giambattista Vico, Orazioni inaugurali sui fini degli studi adatti alla natura umana, i fini politici, il fine cristiano, con appendice sulla Mente eroica. Prima traduzione dal latino, studio critico e note di Stefano Mozzilli » (Firenze, edizioni del «Tempo nostro», 1935, pagine 175 in ottavo).

II IL «DE STUDIORUM RATIONE »

Viene narrato nell’ Autobiografia (Opp., V, 32) che in questa settima prolusione l’autore « si raggira d’intorno a’ vantaggi

1 Questa silloge edita dal Villarosa. così come le altre curate dal Daniele, dal Corcia, dal Michelet, dal Predari, dal Ferrari (due), dallo Jovene, dal Pomodoro e dal Nicolini, e tutte dieci citate qui con tanta frequenza, verranno particolarmente descritte nel decimo capitolo di questa prima parte.