Bibliografia Vichiana I

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DE CONSTANTIA

enciclopedia varroniana, e chiamare questo secondo libro De divinarum humanarumque rerum constantia : titolo quanto bello altrettanto appropriato, come quello che dal momento che les « res divinae » sono la filosofia e le « res humanae » la filologia o storiografia avrebbe conglobato i sottotitoli delle due parti onde quel libro si compone, e che sono, a loro volta, De constantia philosophiae e De constantia philologiae. Senonché, essendo prevalse poi altre considerazioni e, tra le altre, quella che un’ intitolazione d’indole giuridica avrebbe conferito fisionomia per 1’ appunto giuridica a un lavoro che doveva servirgli anche (e gli servì male) da « titolo di concorso » per una cattedra di diritto, il Nostro si risolse, sin da quando scriveva la Sinopsi (cfr. Opp., 11, 3), pel titolo, improprissimo e, malgrado le sue dilucidazioni (Opp., 11, 615), poco chiaro, di : « loh. Baptistae Vici Liber alter, qui est De constantia jurisprudentis, ad amplissimum virum Franciscum Venturam, a regis consiliis et criminum quaestorem alteram (Excudebat Neapoli Felix Musca ex publica auctoritate, anno MDCCXXI) ». Anche di esso, stampato nello stesso formato e coi medesimi caratteri del De uno, furono tirati esemplari in carta distinta, che recano nelle segnature dei primi tre fogli (pp. 1, 9 e 17) l’errore «Par. Ili», emendato, negli esemplari in carta comune, in « Par. II ». Consta di quattro pagine innumerate in principio, consacrate al frontespizio e ai pareri per la stampa, e di 260 pagine numerate, delle quali le pagine 1-25 contengono il De constantia philosophiae e le pagine 25-239 il De constantia philologiae. Seguono alle pagine 240-41 due aggiunte al primo libro e due al secondo col titolo Omissa aliquot, e una correzione al De uno e due al De constantia recanti il titolo Aliquot emendata. Per ultimo, alle pagine 242-260 sono stampate alcune « Censurae extra ordinem » extra ordinem, perché diverse dalle « censurae ex ordine », o pareri ufficiali per la stampa, — ossia sette lettere al Vico o a suoi amici, delle quali, come di quelle che esprimono giudizi intorno al De studiorum ratione, al De uno e al De constantia, giova meglio discorrere nella seconda parte del presente lavoro. Pur tanto superiore al De uno e, anche nei punti che ha comuni con questo, mostrante ben altra maturità di pensiero, questo Liber alter ha avuto sorte meno propizia. Basti dire che sin qui è stato ristampato soltanto sei volte : nelle sillogi del Predar!, del Ferrari prima e seconda (volume III), dello