Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù, page 272
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Libro IV. Dal 1866 al 1878.
tenza della divozione al Sacro Cuor di Gesù (allora validissiinamente promossa dall’autorità e dall’opera del Sommo Pontefice Pio IX) per domare i cuori più ribelli, ammollirli, compungerli e infiammarli d’ amor divino. E di quest’ arma si servivano in primo luogo i nostri operai. Non trascuravano però quell' altra, pure potentissima, della divozione alla Madre di Dio, al qual proposito non possiamo trattenerci dal narrare un bel fatto, dopo di che lasceremo 1’ Italia e passeremo in Dalmazia. Nel 1876 i nostri Padri predicavano la missione in un certo luogo, il cui nome (per essere il fatto non molto antico) è meglio tacere. La missione non era chiesta dal Parroco, ma dal Vescovo imposta ; non era desiderata dal popolo, che anzi non ne voleva a! tutto sapere, pieno com’ era di grandi pregiudizi contro la missione e i missionari. Questi, i primi due giorni, dovettero star contenti di predicare ai muri. Quindi balenò loro alla mente un’ idea, che subito recarono a effetto. Esposero in un luogo cospicuo delia chiesa I’ immagine benedetta di Maria Santissima, e la resero più bella e vistosa ponendole innanzi de' ceri ardenti. Non andò molto che alcuni donarono a Maria delle candele e si fermarono ad ascoltare la predica; poco appresso, ne vennero alcuni altri e fecero il medesimo; pòi altri ed altri. In breve l’altare della Madonna fu tutto carico di numerosi e grandi ceri ; e il tempio, affollato e zeppo di popolo a segno tale, che, quantunque assai vasto, non era bastevole a capire tutti quelli che vi volevano entrare. E il frutto fu sì grande, che, per tacere di molte altre maraviglie, ben trecento persone, le quali da più anni stavano lontane da Dio e dai santi sacramenti, attirate dalla celeste calamita dei cuori, tornarono pentite a Dio.