Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù, page 273

Capo X. La Dalmazia.

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CAPO X. LA DALMAZIA.

1. Fine del collegio di Ragusa. 2. La residenza di Ragusa. 3. Il seminario di Ragusa abbandonato, e poi ripreso a governare. 4.11 collegio di Zara. 5. Tre residenze; Lussingrande, 6. Fortopus. 7. Stràucia. 0) 1. Abbiamo lasciato in Dalmazia la Compagnia con tre case, due delle quali in Ragusa, una in Zara. Ora riprenderemo la loro storia, narrando le vicende di ciascuna di esse paratamente. E per cominciare dal collegio di Ragusa, subito ci si fa innanzi T acerbo caso della sua soppressione. La quale fu veramente ai Nostri di sommo dolore ; non già che recasse gran danno alla Compagnia, la quale anzi, per più rispetti, quasi ebbe a gioirne, sì bene per l’ingiusto atto eh’ eli’ era,

(L Rettore del collegio di Ragusa: P. Giuseppe Lombardini (18651868). Superiori delia residenza di Ragusa: P. Francesco Bosio (1868-1870). P. Antonio Maria Ayala, della prov. sicula (1870-1875). P. Giuseppe Adelasio (1875-1884). Oli ultimi due anni avevano il titolo di Rettori del collegio disperso. Superiore della missione illirico-dalmatica : P. Antonio Maria Ayala, della prov, sicula (1859-1887). Rettori del seminario vescovile di Ragusa: P. Giovanni Battista ninnisi (1865-1868). P. Giuseppe Lombardini (1868-1869). P, Giuseppe Adelasio, per la seconda volta (1876-1884). Rettori del seminario di Zara: P. Paolo Borgazzi (1865-1870. P. Gioachino Maria Vieni (Vice-Rettore 1870-1871 ; Rettore 1871-1876). P, Giuseppe Pastarini (1876-1884). Superiori o Ministri della stazione di Lussingrande : P. Davide Puller (1867-1869). —P. Giuseppe Roncaglia (1869-1886). P. Rocco Pesci (18861888). P. Gaetano Bruschi (1888-1892). Superiore e Vice-Parroco della stazione di Fort-Opus : P. Bernardino Carrara (1867-1879). Superiori e Vice-Parroci della stazione di Stràucia : P. llarìo Odachowski, della prov. torinese (1867-1868). P. Giuseppe Difendente Fenili (1868-1884). P. Domenico Fantini (1884-1888). & Altrove furono accennate le ragioni, per cui i Nostri non potevano stare molto volentieri in quelle scuole (pag. 154 nota 3).