Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù, page 275
Capo X. La Dalmazia.
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ma di ciò abbiamo di sopra, per questa nostra storia, bastevolmente parlato. Quell' anno scolastico fu continuato e conchiuso con perfetto ordine. Negli ultimi giorni un signore (benché fosse entrato in collegio come rappresentante del governo) ebbe a dire : « Fin qui sapeva in quali mani io affidava i miei figli, ma ora non so in quali avranno a trovarsi. » 2. I nostri Padri e fratelli uscirono dal collegio, e quasi tutti si recarono in varie case della provincia. Rimasero alcuni pochi in città, e presero ad abitare certe stanze, poste dietro l’abside della chiesa di Sant’lgnazio. Tale fu il principio della residenza di Ragusa. Primo Superiore di questa residenza fu il P. Francesco Bosio, già altrove nominato, il quale 1’ anno precedente (1867), appartenendo al collegio, si era reso ammirabile per un atto eroico di carità. Essendo scoppiato il colèra in Brenno, vi si recò, e per due mesi e mezzo, sotto la sferza del sole, passando da uno all’altro dei villaggi di quella parrocchia, accorreva dovunque fosse qualche infermo da assistere. In quell’ occasione coltivò le anime meglio ancora che i corpi introducendo in quei luoghi la preghiera, la frequenza dei sacramenti, e sterminandone la bestemmia. Ne ebbe anche dai giornali pubblici elogi. Tutti ne rimasero altamente edificati : del resto erano persuasi che non solo il P. Bosio, ma tutti i Nostri erano pronti, bisognando, a esporre la propria vita per simile cagione. 1 pochi Padri rimasti in Ragusa continuarono le loro fatiche a vantaggio delle anime, presso a poco come prima della soppressione del collegio, conservando nei Ragusèi (ai quali il sopraddetto decreto aveva recato grande cordoglio) l’affetto
avanti idee concilianti. » E conchiude che dunque altra vera cagione non poteva essere che la dispotica volontà del Ministro, la quale era mossa dallo spirito perverso, che allora dominava in Austria, di togliere alla Chiesa l'istruzione, e dalla pressione che esercitavano sopra di lui persone a noi nemiche. ( J II governo non provvide punto al sostentamento dei Nostri, che così licenziava, nè alle spese dei viaggi. Nel 1854 si era diportato in un modo ben più umano con gli Scolòpi. Allora eravamo alla vigilia del Concordato (1855), nel 1868 invece era prossimo il tempo della sua abolizione (1870).