Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

Capo I. Le cinque province dell'assistenza d’ltalia.

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sieme florida e vigorosa, ch’erario passati per il lungo tirocinio delle probazioni, degli studi, dei ministeri e dei governi : i quali alla Compagnia appena rinata in Italia, e che contava tra i suoi membri quasi solo vecchi cadenti e giovani inesperti, dovevano recare un grand’aiuto, per non dire, salvezza. (lJ Fu allora che, tra gli altri, scesero in Italia quegli egregi e cari Padri e fratelli polacchi, che più tardi furono assegnati alla provincia veneta, ed ai quali essa va debitrice di grande riconoscenza ed amore. 7. Si dilatava intanto la Compagnia in Italia, entrando in vari luoghi del Piemonte e degli stati de! mentovato Francesco !V. L’anno 1822 le furono riaperte le porte del regno di Napoli : ond’ ebbe origine la terza provincia, la napoletana, cui toccò la sorte invidiabile d’aver nel suo seno fin da principio, e poi per molf anni, quell’uomo apostolico che fu il venerabile P. Paolo Capelloni. (2 ' Nell’ anno 1831 parve tempo di far delle case aperte nel Piemonte una provincia distinta ; e perciò quella che fin qui era stata detta provincia d’ltalia fu divisa in due, I’una delle quali venne chiamata provincia romana e l’altra, torinese. La provincia romana, che in questo momento negli Stati del Duca di Modena aveva tre case, si dilatò appresso nei medesimi stati e nel vicino ducato di Parma ; e dopo molti sforzi le venne fatto di penetrare anche nel regno lombardo veneto. Al principio deH’anno 1846 contava nei detti tre stati in tutto dodici case, cioè, in Reggio d’ Emilia un collegio con una residenza nella tenuta del Traghettino, e un convitto; in Modena similmente un collegio e un convitto: in Piacenza un collegio; un altro in Parma ; un collegio in Brescia con una residenza in Chiari ; in Verona un noviziato e un collegio ; e finalmente una casa a Venezia. Già da molt’ anni si pensava di

l ' In Sicilia e in Roma la Compagnia non ebbe, in que’ primi anni, a trovarsi in condizioni molto felici ; c se non fosse stata una più che ordinaria provvidenza di Dio, e le paterne sollecitudini di Pio VII, non avrebbe forse sfuggito lo sfacelo. Di lui abbiamo due biografie; P. Innocenzo Pòlcari S. 1., Della vita del P. Paolo Antonio Capelloni d. c. d. G. Roma, 1865; P. Ferdinando Canqer S. 1., Vita del Servo di Dio P. Paolo Capelloni d. c. d. O. Napoli, 1899.