Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

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Libro i. Dal 1814 al 1848.

nostri fratelli in Gesù Cristo. Ed è veramente cosa mirabile, e da scorgervi il dito di Dìo, che ar tempi delle rivoluzioni italiane, quando il pervertimento delle idee era incredibilmente esteso, e perfino gli uomini dabbene erano spesso, senz’avvedersene, infetti di liberalismo, i nostri Padri fossero così netti di quella peste. Per quanto si leggano i numerosi scritti che ci hanno lasciato, cioè le narrazioni minute dei grandi avvenimenti di cui erano testimoni, le lettere anche confidenziali, le memorie e qualunque altra sorta di documenti, si trova che da tutti questi scritti spira attaccamento e affetto sincerissimo non solo verso il Sommo Pontefice, ma anche verso i principi secolari; e un cordiale orrore per ogni cosa che tenda a diminuirne 1’ autorità: senza però intramettersi della politica, dì cui per certo essi non s'impacciavano in veruna maniera. 11 Erano affezionati ai sovrani, perche sapevano che così vuole la legge di Dio, e perchè da essi sostenuti e beneficati. E anche quando la Compagnia trovò ingratitudine o vessazioni ingiuste da alcuno dei ministri o altri ufficiali di quelli, non però venne mai meno la sua fedeltà.

, ! Nel 1847, essendo i Nostri accusati di sostenere un certo partito politico, che si volle chiamare appunto partito gesuitico , il M. R. P. Generale Roothaan scrisse da Roma il 15 sett. del detto anno una Dichiarazione a! giornale li Corriere Francese (in cui era comparso un articolo, ove si parlava di questo partito, e si giungeva a dire eh’ era in congiura permanente contro Pio IX\ Tra 1’ altre cose, il P. Generale scrive : «.1 veri Gesuiti, cioè i membri della Compagnia di Gesù, non sono in vermi dove {sic) uomini di partito. La nostra Compagnia è un Ordine religioso solennemente approvato dalla Chiesa; unico suo scopo è quello solennemente espresso nel suo Istituto, la gloria di Dio e la salute delle anime; i suoi mezzi sono la pratica dei consigli evangelici e lo zelo, di cui gli Apostoli e gli uomini apostolici di tutti i secoli le hanno dato l’esempio; essa non ne conosce altri. La politica le è estranea affatto; essa non ha mai stretta la sua sorte a un partito qualunque. Più grande e superiore a tutti i partiti è la sua missione. Piglia docile della Chiesa, essa è al suo servizio dovunque la Chiesa vuole impiegarla. La calunnia può ben compiacersi a spargere perfide insinuazioni e rappresentare i Gesuiti immischiati negli intrighi politici ; ma io aspetto ancora che si denunci uno solo dei religiosi a me soggetti che siasi allontanato sopra questo punto dallo spirito e dalle più formali prescrizioni del nostro Istituto. » (Dal periodico modenese Memorie di Religione, di Morale e di Letteratura, Serie II! voi. VI p. 243).