Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

Capo IH. Il collegio Vida.

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partissero dalla città, si strinsero in una società (che chiamarono Società Collegio Vida) e fecero, affine d’ impedire che tal cosa avvenisse, sacrifizi e sforzi tali, da restarne la Compagnia grandemente edificata e commossa. Furono dunque sospesi, per allora, i disegni d’ abbandonar Cremona. La società si fece proprietaria dell’edifizio (con che ebbe a trovarsi più sicuro di prima dalle mani lunghe di chi avrebbe avuto voglia di farlo suo), e lasciò che ne godesse 1* uso, non meno di prima,

suoi pericoli, e però più esposti a lasciarsi sedurre ; il che, dicesi, non avverrebbe col sistema opposto, perchè andando ogni anno a casa per le vacanze comincierebbero a conoscere il mondo a poco a poco e si addestrerebbero intanto alla lotta. Nè io negherò già che col sistema delle vacanze in famiglia quelli che resistono ogni anno al pericoloso contatto del mondo, non sieno poi al termine della loro educazione di Collegio più forti ed agguerriti. Ma quanti vi giungono ? Conviene pur confessare, poiché il fatto lo mostra, che i così costanti sono pochissimi e che anzi i più non giungono a terminare la loro educazione in Collegio, perchè svogliatine prima e guastatisi, o non vi fanno ritorno o ne debbono essere rimandati. Tratti dunque i conti, assai maggiore è il numero di quelli che si perdono nel sistema delle vacanze passate a casa, che nell’ opposto. Oltre di che è da osservare che la perversione di quelli che compirono l’educazione in Collegio senza passar le vacanze in famiglia, suole avvenire quando il giovane uscito di Collegio è dai Genitori lasciato libero di sè e lanciato in mezzo al mondo senza guida ; ed appena è mai che avvenga allorché il giovane è tenuto a freno e ben guidato da’ propri Genitori. Con questa cautela il pericolo può dunque essere molto attenuato, e ad ogni modo è sempre minore del pericolo che corrono quelli che in minore età, quando le passioni sono sul muoversi e la ragione c la riflessione non sono ancora bene sviluppate, nè ben ferme le massime, vengono ogni anno posti per certo tempo a contatto del mondo. Fatte dunque tutte le ragioni la bilancia piega manifestamente dal lato della esclusione delle vacanze fuor di Collegio. « Spero che le ragioni fin qui esposte varranno a convincere dell’utilità della determinazione che ho presa anche quelli fra i Signori Genitori, i quali finora fossero stati di contrario sentire, e che desiderosi come sono della buona riuscita dei loro figliuoli, volentieri vi consentiranno. Li prego perciò a farmi significare il più presto che sarà possibile questo loro consentimento, acciocché io possa maturamente prendere gli opportuni provvedimenti. « Con distinta considerazione e profondo rispetto mi pregio dichiararmi « Monaco, 8 Giugno 1877. Di V. S. Urnil. mt> Dev. mo Servo Gaetano Tedeschi S. I. Rettore del Collegio. »