Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù
Capo IX- II collegio di S. Rocco a Panna (fino al 1846).
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2. I primi otto mesi dell' anno scolastico (cui si diede principio il dì d’Ognissanti con una solennissima Messa pontificale) furono tranquilli e felici, benedicendo Iddio gli sforzi dei Nostri: i quali, non senza timore e angoscia, si studiavano con l'innocenza delta vita e con l’adempimento fedele de’ loro doveri di ripararsi dalla tempesta, che già scorgevano alzarsi sopra di loro. Perchè quantunque non mancassero in Parma molti, e anche illustri e nobili cittadini, tenerissimi della Compagnia, molti erano pur troppo anche i nostri nemici, tra i quali v’ erano di quelli, che, per nuocere a noi, s’ingegnavano di rompere la ben ordinata disciplina dei quattrocento giovinetti che frequentavano le nostre scuole. E avanti che quel primo anno toccasse il suo termine, per poco non riuscirono nel reo lor disegno. Il dì della festa di San Luigi, mentre tutti i nostri scolari s’ accostavano alla santa Comunione con una modestia e divozione mirabile, fu osservato che una trentina de’ più grandicelli mancavano alla festa, alcuni dei quali già da tempo avevano dato manifesti segni di superbo disprezzo d’ ogni disciplina. Pochi giorni appresso, la pazza arroganza e pertinacia d’ uno scolaro d’ umanità, che per la sua pessima condotta era stato escluso da! concorso ai premi, fu in quella di metter tutto sossopra il collegio. Come a Dìo piacque, i nostri alunni ci rimasero fedeli e non lo seguirono. Bensì dopoché il perverso alunno si ritirò in casa sua, scoppiò il tumulto in città per opera d’ una mano di scolari del liceo cittadino, accresciuti d’ un’ altra accozzaglia di giovinastri, i quali furono arditi di portarlo in trionfo fin sotto il palazzo della Duchessa, urlando morte a’ Gesuiti, finché sopraggiunta una squadra di militi, furono dispersi, e 1’ ordine ristabilito. Non era molto lontano il 1848 : tuttavia gli animi dei cittadini erano ben lontani da quel pervertimento in cui vennero poi ; e toltine pochi tristi e altri pochi senza cervello, non vi-fu nessuno, che non detestasse l’empio e pazzo disordine e la temerità del ragazzaccio, che 1’ aveva cagionato. E il Signore si degnò di consolare i suoi servi di tanti affanni ; perchè il rimanente di quel primo anno scolastico passò con ordine e pace, il secondo fu similmente buono e il terzo ottimo. 1 giovani corrispondevano alle gran cure de’ loro educatori, crescendo nella scienza, nella pietà, e massime nella frequenza dei sacramenti. Si rodevano intanto gli avversari,