Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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d’arme che aveva ottenuta, come si disse, tre anni prima; nel tempo stesso fece istanza perchè tale fregio passasse al suo primogenito Fulvio. Epperò nel consiglio dei pregarli, il 27 giugno del medesimo anno, « trovandosi conveniente di provvedere tosto di capo la compagnia secondo il servizio pubblico e di satisfar anco insieme soggetto sì benemerito », si conferì detta carica al conte Fulvio, ohe «per il merito de 5 suoi maggiori con la repubblica, continua il decreto, c per il proprio valore et esperienza.... essendosi trovato qualche anno nella guerra di Fiandra ( l ), potrà prestar ottimo servizio ». Nella ducale si stabiliva il numero delle lancio e la retribuzione. Non eran certo gli ottocento o mille ducati die si pagavano al conte Silvio di Porcia, ma solo trecento ducati di stipendio e la compagnia doveva essere costituita da 40 lancie in condotta e 30 in essere. Così Fulvio 1 venne sostituito al padre nella condotta di genti d’arme e resse la carica fin dal principio con tanto zelo e amore, che, se non sono iperboliche le asserzioni di Federico Sanuto, savio del consiglio, presente in Padova nell’aprile del 1593 alla gran rassegna delle compagnie, quella del conte Fulvio I di Porcia sarebbe risultata « incomparabilmente meglio di tutte le altre dei signori condottieri , per la qualità delti homini , dei cavalli , dei vestimenti et livrea ». Secondo

(!) Doo. n. 6. - Pei- la nuova carica di cui è fregiato Fulvio I riceve le congratulazioni di amici e parenti ; fra gli altri da Ippolito e Annibaie Gonzaga. - Vedansi i doc n. 8 e 9.