Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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acciocché la S. V. informata veridicamente del stato suo, la possa venire per ristaurarla et rimetterla in quella rissolutione che parerà alla sua incomparabile prudenza». « Ser.mo Prencipe, ò verissimo che per li gran patimenti di questo verno et per le continue fattioni di guardie, di batter strade, di sentinelle et di esser sempre con Paltra cavallaria quando si dava all’arma di notte, di giorno pronti al combattere et al comando dei capitani, questa cavallaria, ch’ò solita negli eserciti adoperarsi nelle battaglie et nel dar calore alla cavallaria leggiera, essendo stata adoperata senza alcun riguardo otto et più mesi, nè mai rinfrescata come tutte le altre compagnie, ma sempre tenuta ferma a Medea et liomans con stretti et cattivi alloggiamenti, con patimento di acque et con altri incomodi, si principiò ad infermar gli huoraini d’arme et poi li servidori che governavano li loro cavalli, di modo che morivano le camarate intiere di sei et otto soldati con tutti li servidori, per non haver governo et ridotti molti di loro senza danari et abbandonati dagli amici, per il dubbio di prender il male, essendo le febbri maligne et petechie contagiose, se bene final mente havevano licenza di andarsi a curare et che quelli che avevano il modo si facessero condurre a Udine, pochi però hanno potuto fuggir la morte. Vostra Serenità pertanto ha perso centonovanta huomini d’arme et sono restati solo quattrocentosettantaotto cavalli al servizio et il restante tino alla somma di mille et più ch’io rassegnai et feci vedere nell’ultima mostra, per la morte et infermità del li patroni et servitori, sono stati rubati, trafugati et forse servitosi per corazze et per arcobugieri a cavallo, come si va vociferando per tutto il campo, che molti si siano serviti del li cavalli delli ammalati per toccare le loro paghe, defraudando il denaro pubblico ». « Io ho passato alle rassegne tutti li cavalli sani, fra quali tutti et de tutte le bande V. Serenità s’assicura che non vi sono centocinquanta cavalli che si possano ado-