Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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grazie speciose ad esso ed alla casa tutta dalla pubblica beneficenza conferite, a consolare il discapito di sì gran perdita, supplicava il Senato Veneto a continuare nella persona sua la condotta di genti d’arme, che benignamente aveva conferita al bisavo Silvio e al padre Ottavio » ( ! ). Poneva in rilievo i sacrifici ossequiosi prestati pel corso di trecento anni dai suoi maggiori, i meriti soprattutto di Silvio, uno degli eroi della giornata di Lepanto, le cariche cospicue da esso esercitate e condii lido ve : «Se la mia giovanile età non mi li a permesso pur anco alcuno incontro di meritare con le EE. VV., si degnino considerarmi almeno come un corpo composto dolio polveri estinte degli ascendenti, onde per animarlo al servizio di Vostra Serenità, non mi manca che questo fregio d’onore e di luce che umilmente imploro, promettendole che sostanze, vita e spirito saranno sempre in me eredità di debito e soddisfazione di volontà nel loro reale impiego » ( a ). L’età di Fulvio II a vero dire era tutt’altro che tenera, poiché essendo nato il 26 aprile 1646, alla morte del padre (1673) contava ben 27 anni ; ma il senato conferì vagli solo dopo qualche tempo 1’ onorificenza della condotta di genti d’arme ( 3 ). Motivi della dilazione furono lo pretese sostenute

(!) Vedasi la supplica in copia aoH’arch, dei conti Alfonso ed Eugenio di Porcia nel fascicolo A delle carte concernenti la banda. ( 2 ) Supplica citata. ( 3 ) Vedasi il documento u. 56,