Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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dalla linea del fu conte Federico di dover, come discendente dal comune autore(*), godere del fregio della banda. Morando figlio di Federico pretendeva infatti d'essere anch’egli capace della condotta e perciò si mise al concorso contro Fulvio 11. Mentre ambe le parti si occupavano delta, cosa con suppliche e intermediari, sorso qual terzo concorrente il conte Porceli aga di Brescia e fu allora che i due cugini si accordarono e posero termine definitivamente ad ogni questione. Lo condizioni del componimento furono che il suddetto Fulvio 11 avesse l’onore della banda con lo stipendio pubblico ed al ramo del fu conte Federico venne rilasciata in usufrutto la possessione di Beloorvo con li quindici campi del Camola il tutto assegnato dal comune autore per aumento di rendita al condottiero ( 2 ). Nel 1(584 la repubblica veneta dovendo spedire un governatore a Zara in luogo del conte Tornio Pompei, che aveva finito il suo tempo, scelse il conte Fulvio li di Porcia, e ciò con lo stipendio suo particolare di condottiero di genti d'arme, tasse, caposoldo e prerogative solite della carica( :i ), la quale, secondo la lettera al provveditor generale in Dalmazia, doveva durare tre anni. Nel tempo stesso scriveva il senato lettere ad Alessandro Savorguau, capitano di Verona, perchè facesse

(!) Silvio di Porcia morto noi 1603. Vedasi memoria ms. nell’arch, dei conti Giuseppe e Pirro di Porcia. ( 2 ] il codicillo del conte Silvio di Porcia al doc. 11. 18. 3 ) 1684, 28 marzo in Pregadi. Da copia nell’ardi, dei conti Alfonso ed Eugenio di Porcia,