Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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condottieri della repubblica c, tra questi, il conte Fulvio Il di Porcia, il quale propose per parte sua la formazione d’una compagnia grossa di cinquanta uomini di cavalleria. L’offerta tornò oltremodo gradita al senato e ne fa fede una ducale del doge Mocenigo (*), nella quale, dopo aver posto in evidenza i meriti del conte Fulvio li e dei suoi animali , che volentieri si sacrificarono nel pubblico servizio con le perdite delle sostarne e delle vile, stabilisce le norme con cui tale ammasso di cavalleria doveva esser fatto e mantenersi. « Detta compagnia, suona Inducalo, sarà formata di cinquanta huomeni compreso gli officiali ben montati, vestiti d’un sol colore et armati con pistole, carabine, bandoliera, fonde, stivali, tabaro, tracola e sella coi suoi apprestamenti ; sarà comandata da esso condottiero et in caso ch’egli non potesse assistere por la sua età o in disposi tiene, dal conte Ottavio suo figlio maggiore personalmente, per conseguire di stipendio ducati ottanta al mese inalberata che abbi la compagnia, con obbligo però di mantenere due cavalli e di presentarli alle rassegne che di tempo in tempo gli saranno l'atto dai pubblici rappresentanti, con la sua corri sponsione delle tasse, capisoldi et altro che riscuotono come condottieri e con tutto le altre prerogative solite di simii militia». «Con soldati montati numero vinti sarà posto lo primo piano et allora correrà la paga in ragion di lire

(!) Vedasi documento n. 58.