Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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La sostituzione del figlio venne di buon grado accolta dal provveditore od anche noi riflessi che Fulvio 11, al primo accenno, aveva prontamente allestita la compagnia di cavalleria ( 1 ), Enrico Ottavio fu dichiarato sargente maggiore di reggimento con rassegno di ducati ottanta al mese più bordine di banca. Ciò doveva tornare, oltre che di soddisfazione morale, anche di sollievo finanziariamente a Fulvio il, il quale, carico com'era di figliuolanza, non dissimula in parecchie lettere le angustie in cui versava. Aggiungasi che Vammasso della compagnia di cavalleria fatto nel 1701 e mantenuto per quattro anni, aveva recato passività non lievi al condottiere ( 2 ) ed il nome di Fulvio 11 noi lo troviamo fra i debitori di migliaia di ducati verso la repubblica, dal quale debito insieme agli altri comandanti viene sollevato appena nel marzo 1710( ;! ). Un anno appresso e precisamente il 9 febbraio 1711, Fui-

( x ) Hoc. n. 62. ( 3 ) Inoltre la possessione di Belcorvo col prado in Camol nulla gli rendeva, giacché sappiamo ch’era stata ceduta in usufrutto ai discendenti del fu conte Federico (vedasi pag. 170), In üba memoria Fulvio II confessa di aver udito il padre suo discorrere frequentemente di speso fatto « in rausa di questa benedetta condotta, quale è sfata ed è di tanto aggravio a via ancora ». Archivio dei conti Giusopppo o Pirro di Porcia. ( 3 ) Vedasi il documento n. 04, Gli altri condottieri che avevano ammassato compagnie di cavalleria grossa noi 1701 insieme al Porcia erano : Francesco Savorgnan, Paolo Scotto, Siila Martinengo, Gerolamo Pompei, Coridali Porto, Antonio Porto, Leonardo Martinengo, Alessandro Martinengo, Antonio Brandolin, Ernesto Bevilacqua, Lodovico di San Bonifacio o Francesco Porcellaga; ai quali subentrarono altri personaggi col grado di tenenti colonnelli o capitani di corazze e assunsero naturalmente i debiti che. col serenissimo dominio avevano incontrato i condottieri.