Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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dei suddetti che potevano essere molto maggiori, ma gl’ impegni con gli esteri di pessime conseguenze». «Nell’ inverno poi decorso, aggiunge, e nella campagna corrente, essendo stato di quartiere a Qninzano, dove li francesi colla vicinanza di Bordolano sono riusciti gravi al paese, con pericolo di eccessi per la indiscrezion dei subalterni, ha saputo dirigersi con prudenza tale, che, allontanati gli scandali stati prossimi, se gliene deve tutto il merito» Con tali splendide prove, riconosciute ampiamente dai superiori, ninna meraviglia di trovar qualche anno dopo il detto conte fregiato del grado di tenente colonnello di corazze. Era. infatti, come appare dalle memorie, persona di grande attività e intelligenza, ed infiammato dall’esempio degli avi, sapeva trarre da quello la possa morale che lo spingeva a seguirne le tracce. Nel 1711 con decreto del doge Giovanni Cornare, al solito con lusinghiere frasi motivato, veniva conferita ad Enrico Ottavio 11 la banda d’uomini d’arme resasi vacante per la morte del padre ( 2 ). Enrico Ottavio II seppe anche nell’ interesse della sua famiglia e discendenti riunire in se con la condotta nuovamente il possesso e le rendite dei terreni di Belcorvo insieme al prado in Camol posto al ponte per andar a Saette, che per il componimento avvenuto nel 167 G, di cui si tenne parola ( ,!ì ), erano stati assegnati al ramo del fu

(!) Doc. n. (33. (2) Doc. n. 65. (3) Pag. 176.