Genti d'arme della Repubblica di Venezia

del letterato Giovanni Artico, cui dà prova del suo grato animo nella citata biografia die ne scrisse) 1 ). Quest’opuscolo, sebbene dettato alla buona, rimane ad attestare della coltura e intelligenza del conte Giuseppe, intelligenza che rimase offuscata per qualche tempo da cause che non ci è dato conoscere chiaramente. Forse il soverchio studio o il fanatismo religioso di cui lo zio Giovanni Artico, soprattutto negli ultimi anni, era stato esciupio grande e suggestivo? Ricorderemo ch’egli aveva sposato nel 1744 Caterina Bollati ( 2 ), donna di elette virtù, che gli fu tolta quasi improvvisamente poco più che quarantenne il 20 marzo 1705 e questa morte, inopinata ed Immatura, potè forse influire sul morale del conte, che, da quei l’epoca, condusse una vita travagliata da. grande oppressione di spirito (Q. Non è nostro compito di seguire il futuro condotti ere in questo periodo e nemmeno nelle lotte col fratello Leandro, cui aveva fatto donazione di tutti i beni, nè di parlare delle querele con Fav vocato Celotti, originario di Porcia e presso il quale il conto Giuseppe pensò d’accasarsi per circa tre anni nella dominante ( 4 ). Il suo strano procedere ci sembra alquanto scusabile dato lo schianto patito per la perdita della consorte,

(1) Vedasi a pag. 189. ( 2 ) Queste nozze diedero occasione a Natale delle Laste e a Marco Fornellini di pubblicare un poemetto. Venezia, 1744, per Antonio Mora. ( 3 ) Lettera del conte Giuseppe 25 novembre 1768. - Ardi, conti Alfonso ed Eugeuio Porcia. ( 4 ) Archivio detto.

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