Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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die ricorda con amarezza ed ambascia assai anni dòpo in lettere al fratello, dalle quali si rileva il suo immenso dolore, onde aveva chiesto invano conforto agli studi e all 1 ascetismo, il conte Giuseppe si mostra però alquanto sollevato nel morale, nè è più quel che esser solca, dopo che il doge Paolo Renici', con lettera 22 gennaio 1779, lo investe della condotta di genti d’arme, che trasmetterà in seguito al nipote Leandro Maria, non tardando a coglierlo grave malore. La sera del 24 gingno 1784 veniva sorpreso infatti da colpo apopletico « sulla strada che da Rorai piccolo conduce a homi gran de, vicino al chiesuol » ( l ). * * * Leandro Maria ( 3 ), nato postumo il 7 sott. 1779, contava cinque anni appena alla morte dello zio Giu-

(!) Fedo di morte in copia noli’archivio dei conti Giuseppe o Pirro di Porcia. ( 2 ) Circa gli studi di questo condottiero dì genti d’arme riportiamo un estratto d’archivio del collegio di S. Carlo di Modena favoritoci dal chiarissimo cav. prof. Canori. Porxda co: Leandro dei Friuli 1790, «Entrò il 13 giugno, giorno in cui nel 1739 ora entrato il fu di lui sig. padre co; Leandro di Porzia e Brugaera. Questo fu un moro accidente. L’età sua è di anni 10 compiti. È figlio del detto co: Leandro morto tre anni prima del nascere di questo figlio : sua madre è la sig. contessa Antonia Vendramini (?) di Asolo. Il putti no è ben allevato o mostra talento e volontà. L’ ho posto in media : vi ha profittato ed ha guadagnato il premio. Non così in suprema, dove ha studiato mediocremente. Al S. Carlo 1792 passò all’umanità. All’occasiono elio gli ex gesuiti hanno assunta la direzione del collegio di Parma, suo zio ex gesuita fu rettore. Tornendo il putto di essere chiamato là seco, scrisse a sua madre che non acconsentisse mai in caso che suo zio lo chiamasse, perché voleva