Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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di qualsivoglia principe( l ), trasformate in corazze, sperano ristrette nei secolo XVIH all’umile ufficio di sicarezza pubblica o a quello pomposo di guardie d’onore e di scorto. Allorché, durante la rivoluzione francese, sorse tra i migliori preposti al governo il pensiero di riparare alla rovina delle armi, e si ebbe in animo persino di far risorgere lo vecchie ordinanze militari paesane, il senato ricordò ancora i condottieri di genti d’erme col decreto seguente che riportiamo. 1793 , 1° agosto , in Pregadi. « Da tutto il complesso delle cose, con fondata conoscenza esposte dal Savio nostro alla scrittura, vengono nel più pieno e preciso modo fatte presenti a questo Consiglio le particolari prerogative che fregiano il nobile carattere di condottieri di genti d’arme, li quali per esser sempre in tutti i tempi prestati con zelo e fede al servizio nostro ed inoltre per avere segnalate benemerenze, ben giustamente degni si rendono die costante si mantenga in loro questo onorevole distintivo della pubblica grazia e munificenza. Sempre eguale pertanto verso gli stessi, la paterna pubblica predilezione, trovando in ora per il risultato sentimento del Savio alla scrittura predetta oltreché convenienti le istanze rassegnate, che di nessun aggravio, nò di lesione alcuna divengono agli ufficiali di stato generale, riguardo ai quali dovrà conservarsi l’ordine da remoti tempi stabilito, il Senato, in relazione alle onorificenze già concesse ai medesimi, dichiara eh’essi condottieri di genti d’arme, distaccati sempre dalla truppa regolata, onde non apportar

(!) Moisesso: Op. cit. pag. 127-