Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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Doc. 27 (Arch. detto, in copia). Lettera del co. Fulvio I di Porcia circa il mutar le genti d’arme in corazze. 1598 Serenissimo Principe et Sig. Col.mo Sono infinite lo cause che muovono ino Fulvio de Porcia conduttiere de genti d’ arme a non concorrer, Principe Serenissimo, al consiglio dato alla Serenità vostra di mutar le genti d ! arme in corazze nè tutta, nè in parte. Perchè é cosa chiara la gente d'arme esser militia antiqua insti tuita per grandoza e reputatione de stato ; comandata solamente dal principe naturale o dal generalissimo dell’esercito. Le bande sono in famiglie nobilissime, principalissime et devotissime, che l’hanno ricevute et tengono sicure di non esser comandato so non come di sopra. Le soldatesche in universale non assentiscono che sijno in spesa nè in armo fuor di quell’ordine con che sono entrate, altrimenti suplicano esser posto in libertà. Il redurle in corazzo è una mutatione imodiata di far minor questa militia, poiché non si porterà più lo stendardo insegna cosi nobile. L’ omo d’arme, mutato il nome in ooraza, si scema di quella reputatione colla quale vive e vion tenuto stimato da professori de arme; inoltre Forno do armo armato di quelle armi che dispone le leggi, vion a suplire anco per corazza quando abi le pistole al arcione. Il principe più grande, più vicino alli stati suoi de Italia è il re catolicho, qual con spesa immensa conserva nolli regni di Napoli et Cicilia et stato di Milano più di duimila et seicento homoni de arme; il gran ducha in Toscana cento et più homoni de arme; sichè il privarsi di quella militia che li vicini mantengono et che noi condutieri con tanta fatica teniamo ad uno, non sappiamo come sij ragion di stato ciò fare ; perchè se una volta disciolie questa militia, mai più sarà possibile il rifarla et in una x’ottura di pace, che sorte di cavaleria porremo per scontro di quella? le coraze forse che pare che bora si voglia introdure? Consideri la Serenità vostra qual è arme più sicura de ferire l’archibuso o la lanza. Uno che ha la lanza mai falisco, nè più incerta arma evi del archibuso, intendendo sempre in sito aperto come è quasi tutto il stato di lei in Italia. Assi visto in Fiandra che pochi cavalli leggieri hanno rotto le centenara de raitri et archibugieri a cavallo. Hor che havrebe fato la gente de arme? Gli