Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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Con che noi tra tanto ce no ritorneremo a Padova ad esercitare in quella guarnigione il carico nostro, attendendo con devotione il desiderato favor di questa gratia. Et per non annoiarla con più longa scrittura oi offeriamo sempre pronti a supplire con la viva voce a quello mancasse la presente, quando comandasse la Serenità Vostra. Gratie. Doc- 34 {Aroh. detto, in copia). Elezione dei condottieri Pepoli, Scotto e Porto per trattare innanzi al Principe in materia di genti d’arme. Verona, 27 maggio lt>ol Havendo noi condottieri di genti d’arme del Serenissimo dominio considerato il bisogno elio babbi amo di trattare con 1’ Ecc.mo signor Proveditor Generale di terra ferma sopra la conservazione di queste nostre compagnie di homini d’arme por il bou servitio de sua Serenità et delli honori nostri, babbi amo giudicato necessario eleggere tre del nostro numero, quali vadino a nome comune a ritrovare S. E. quando o dove ossi giudicarano più a proposito. Però in virtù della presento nostra eleggiamo et nominiamo li illustrissimi Signori Marchese Cesare Popoli, Co: Paolo Scotto et Co: Alovigi Porto, quali possine et riniti et separatamente trattare, operare il tutto, a quali ancora farcino so ossi signori ver ano, o sarà necessario procura authentica di poter comparire si avanti a Sua Eccellenza come a Sua Serenità et ogni altro illustrissimo magistrato, prométtendo noi tutti havor fermo et ratto ciò che da loro sarà operato, obbligandosi noi per lo spese che tarano per tal viaggio di pagarli X ducati al giorno et ciò inviolabilmente in parola de cavalieri et sotto obbligatone do tutti li nostri beni presenti et futuri. Io Fulvio co: de Porta et de Brognara affermo coinè di sopra. Io Francesco Maria Brandolino affermo come di sopra. Io Roberto Avogadro affermo conio di sopra. Io Pietro Martinengo affermo còme di sopra. Io Vincenzo Porcelaga affermo come di sopra.