Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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da quello del condottiero: così chianiavansi l 1 A voga dra, la Martinenga, la Pepola, la Porcia, la Scarda, la Scota, la Brandoliua... a seconda che i capi ne erano gli Avogadro, i Martinengo, i Pepoli, i Porcia, i Scardi, gli Scotti, i Beandolin e via dicendo. A tutte le bande andava innanzi quella grande o del principe con lo stendardo rosso ed il San Marco d’oro senz’altra insegna ('), ed il comando di essa veniva affidato ad uno dei condottieri più scelti quando non era lo stesso governato!’ generale. E fra i governatori generali questa milizia, che in qualche stato fu sempre sotto V immediato coniando del re ( >J ), anche presso i veneziani vanta, oltre che celebri generali, talora principi e duchi. Così nel secolo XVI troviamo a capo delle genti d’arme il Pitigliano, l’Alviano, Francesco Maria e Guidobaldo della Rovere duchi d’Urbino, lo Sforza Pallavicino e, in occasione della guerra gradiscano., il principe Luigi d’Este figlio del duca di Modena. Sulla fine del sec, X\ r troviamo investiti di tali bande alcuni gentiluomini veneziani ( :3 ), come Alvise

( 1 ) I condottieri dello altro bando portavano sullo stendardo anche lo scudo con l’impresa della propria famiglia. - Vedasi a pag. 52. ( 2 ) In Francia, ad esempio, le genti d’arme, riservate solo ai nobili, rimasero fino alla loro soppressione sotto il comando immediato del re. - Vedasi : Orande Encyclopedie. Paris; e d0c..26 e 27. ( 3 ) M. Sanuto nei suoi Diari (1° col. 672, anno 1497) parlando del vicentino Chieregato, condottiero di genti d’arme, «che morite a Pisa di anni 24, ohi diceva di poste e chi di stracho, perchè innamorato di una dona pisana », nota che la condotta del medesimo fu data poi a Zuan Diedo. «Et fo dato principio a questo modo di dar condotta