Genti d'arme della Repubblica di Venezia

68

e giurisdizioni, a patto che gli consegnasse però i ladri che eventualmente potesse arrestare in quei territori( l ). Senouchè nel 1268 Filippo di Garin zia, arcivescovo di Salisburgo, eletto capitano del patriarcato aquileiese, in sede vacante, occupava Pordenone, cacciandone Artico o Gabriele figli di Guido che ancora lo tenevano ed i signori dì Castello e di Porpetto venuti in soccorso ai Porcia f 2). Ma ancora il 15 luglio 13.14 Federico duca d’Austria annunziava da Vienna ai pordenonesi, che, abbisognando di mezzi pecuniari, aveva dato in pegno per una certa somma Pordenone con tutte le sue pertinenze al nobile conte Ludovico di Porcia, assicurando nel tempo stesso i cittadini suddetti che il nuòvo e temporaneo padrone non sarebbe per nulla contravvenuto ai diritti e alle consuetudini loro, nè li avrebbe gravati con misure insolite ed ingiuste, sendo suo fermo proposito di non permettere alcuna prepotenza o vessazione ( 3 ). È lecito affermare che nel 1326 i Porcia

(*) Valkmtinblli; Dipi. Pori. cit. doc. 13 giugno 1254, pag. 15. ( 2 ) Enea Saverto di Porcia degù Drizzi (7 primi da Praia e Porcia. Udine, Del Bianco, 1904, pag. 54, 55) riporta le parole dell 1 anonimo Leobiense ohe a, proposito della venuta di Filippo in Friuli cosi dice: «Übi castrum Portusnaonìs quod ad Principem Stiriae pertinet Aquileiensem feudùm coemptis ibidem de Porci 11 is et de Castello nobilibus accepit». Nel Valenti sia li {Dipi. Pori, cit.) si legge che «Federieus do Pinzano et Martinus do Monteregali, arbitri vocati, componunt dissidia inter Portusnaonenses et nobiles viros de Prata et do Poreileis». Dee. I agosto 1273. ( 3 ) Quod oturni idem Comes (Ludovicusl promisit firmiter se facturum. Si vero secus fecerit, scire nos opportuno tempore laciaris. quia vexari indebite nullatenus permittemus». Vauentinklli : Dipi. Pori. cit. Doc. XXXVI, pag. 33, 34.