Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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questa linea in rimunerazione dell’opera prestata all’impero. Il fatto d’italiani al servizio di principi stranieri si riscontra in questi tempi in molto famiglie illustri della penisola; lo stesso Eugenio di Savoia ci fornisce un notevole esempio. Per ciò che riguarda il Friuli poi, la cosa si comprende anche più facilmente qualora si consideri la sua posizione di confine tutt 1 altro che bene determinato coll’impero, il maltalento di questo contro la repubblica che fin dal 1420 aveva esteso il suo dominio su quella terra e le questioni inerenti al patriarcato che tenevano il paese costantemente diviso in partiti ('). I grandi signori friulani che potevano vantare un’eletta nobiltà ed avevano dianzi esercitato noi loro castelli il mero e misto imperio, dovevano necessariamente trovarsi sposso a disagio con l’aristocrazia veneta, che li aveva esclusi da ogni compitoci paz ione al governo dello stato ed erano spinti, quando non si consumavano in sterili lotte private ( 2 ), a volgersi all’Austria, che talvolta offriva loro invece cospicui uffici ( ;5 ). Già fin dallo scorcio del secolo XVI troviamo il conte Ermes ciambellano e generale d’armata del Fi inperatore Ferdinando 11, rappresentante del governo au-

(*) Antonini; Del Friuli e dei trattati da cui ebbe origine la dualità politica in questa regione. Venezia, Narato vidi, 1805. ( 2 ) Bedani : Episodi della vita friulana nel 600 in «Meni. stor. forogiul. » Anno VII, fase. I. ( 8 ) Dkoani : Cronaca di Soldomero di Strassoldo. - Prefazione. Udine, Do retti, 1895.