Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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Alcuni nomi di paesi e di corsi d’acqua del nostro Molise hanno tutto il sapore di dediche nostalgiche ai luoghi ed agli dèi patri, abbandonati per una migliore e più agiata esistenza. Cosi Riccia dall’Arleia laziale; cosi Ferrazzano (detta Ferentino a tutto il secolo XVII) forse da Ferentinum, la cospicua città tra Fresinone ed Anagni ; cosi il Teverone in agro di Tufura, il Quirino in quello di Campochiaro, il Colle di Marte nell’agro di Pietrabbondanto, ecc. Essendo agricoltori gli immigrati, ed esclusivamonto agricolo lo sfruttamento del suolo ed il lavoro degli abitanti, il Molise durante 1’ epoca romana non ebbe molte città ; per lo mono non ne ebbe dell’entità delle antiche sannitiche, quali Isernia, Boiano, Sepino, Trivento, Durouia, Aquilonia e Larino, state 1’ orgoglio e il vanto deila regione assurta alle più alte vette della vita, della cultura e delle arti. Adesso 1’ aspetto esteriore era mutato. Non più grandi città, la cui densa popolazione attira danaro e tendo al lusso ; ma piccole borgate coloniche, disseminate qua e là, a breve distanza, quasi per una reciproca intesa di non perdere il contatto. Piccole, modeste borgate, sorgenti in mezzo alle coltivazioni più varie : e di tanto in tanto qualche villa di coloni arricchiti, che avevano già assunto delle arie aristocratiche e protettrici. Questo ceto di borghesi quattrinai, che viveva la vita provinciale, sfoggiava la vanità di tramandare sui marmi i nomi di tutte le Tertulle, delle Porzie, delle Lucilie, dei Pomponi e dei Marcelli che avevano allietato i lari domestici. S’irride, da taluno, alla cosa. E vanità, sia pure; ma intanto senza il copioso patrimonio lapidario di quel ceto o di quel tempo, noi non avremmo alcuna attestazione sussistente e concreta del remoto urbanesimo delle singole località.

XI. Le incursioni barbariche.

L' Impero d’ Occidente el’ Impero d’ Oriente. I Visigoti con Alarico ed Ataub fo. I Vandali. Gli Eruli e i Turingi con Odoacre. Gli Ostrogoti con Teodorico o successori. I Greci con Belisario conquistano le nostro provinole. La rivincita dei Goti. Narsete ripristina il dominio dei Greci.Condizioni del Molise durante l’epoca barbarica, e tracce di questa nel nostro patrimonio linguìstico e nella toponomastica. Sotto questa denominazione, molto impropria, che risento l’odio tradizionale del mondo latino, comprendiamo genericamente le irruzioni e le dominazioni dei Visigoti, degli Unni, degli Eruli, degli Ostrogoti, dei Greci, succedutesi dal V al VII secolo, sino alla conquista longobarda, con la quale si chiude per noi l’evo antico ed ha inizio il medio. L’impero romano, la colossale compagino politica corrosa dall’ età e dall’opulenza che infiacchiva animi e costami, volgeva già da due secoli alla decadenza, quando nell’anno 394 dell’era cristiana si divise nei due