Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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“ latine loquantur non perciò dovrà intendersi, come si diedero a “ credere alcuni (per es. il Ciarlanti), che favellassero colla lingua latina “ romana, la quale nei tempi noi quali scrisse Warnefrido, cioè verso il “ fine del nono secolo, era già andata presso al comune in disusanza, e “ solo nelle scritturo, ma molto corrotta, era ritenuta : ed un'altra nuova “ popolare e comune, dalle varietà e mescolamenti © confusione di tante u straniere lingue colla latina cagionata, erasi già in Italia introdotta, “ che italiana appellossi „ (66). Essi conservarono, forse più a lungo che non l’idioma, le costumanze e i riti, sebbene la coscienza di essere ospiti graditi li rendesse inclini alle leggi e consuetudini locali : donde nacque in loro la possibilità di dilatare pacificamente i primitivi confini della concessione territoriale, e colonizzare gli agri incolti e resi deserti dapprima dalla conquista romana ed in ultimo dalle incursioni dei barbari. Non destavano sospetti, nè timori, nè erano vicini impertinenti e fastidiosi. Si andavano , in una parola , nazionalizzando ; e col lavoro delle braccia e i lauti rendimenti delle culture cereali, potevano eliminare (ciò che Romoaldo aveva desiderato) la rarefazione demografica, dando sfogo alla fecondità incessante che caratterizza i popoli meno evoluti. Tale opera di penetrazione e di assimilazione dovè per forza di coso esser lenta, ma dovè essere pure diuturna e costante. * * # Il castaldato di Boiano costituì dunque il nucleo iniziale di queirunità feudale che nei tempi normanni prese il nome di Contea di Molise {Comitatus Molisii) , quando il titolo di “ comes „ aveva finito d’indicare, come presso i Greci bizantini, un capo di comitive militari, ed affermava grado specifico di signoria personale, prima vitalizio e poi ereditario. Il ducato di Benevento, nella evoluzione del regime feudale, venne a suddividersi in cinque grandi contee, dette di Gonza, dei Marsi, di Sora. d’Abbruzzo, e di Molise : delle quali quello d’Abbruzzo, di Sora, e dei Marsi ebbero qualche punta di giurisdizione territoriale nell’agro dell’attuale nostra provincia, attorno alla Contea di Molise che ne racchiudeva la massima parte. La contea dei Marsi comprendeva forse , nella propria circoscrizione, la zona ora molisana che si svolge fra il Sangro e il Trigno. La contea di Sora estendevasi a tutto il versante destro del Volturno, o comprendeva certamente Venafro. La contea d’Abbruzzo non è certo so si estendesse a tutto il versante sinistro del Biferno, La contea di Molise occupava, infine, la zona che intercede fra il Volturno, il Trigno, l’Adriatico, il Fortore e il Matese. In prosieguo di tempo la popolazione accresciuta e le necessità amministrative che no dipesero , addussero un’ ulteriore frammentazione alla circoscrizione ; o cosi verso il 1000 il ducato di Benevento presontavasi

G. B. Masciotta - Il Molise * 9.