Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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Da tigone e Clemenzia nacque Clarizia , la quale sposò Teobaldo di Baro, nobile borgognone, portando per dote Sepino, Campobasso, S. Giovanni in Golfo e Tappino. Riccardo della Mandra nel 1162 fu creato Conte di Molise , essendo devoluta al demanio in tale anno la Contea, forse per non avere tigone lasciato prole maschile. Il Giannono riferisce sulla testimonianza di tigone Falcando lo storico della Sicilia dal 1146 al 1170 che a quel tempo si costumavano ancora le vecchie cerimonie dell’ investitura, con squilli di trombe e timballi in ciascuna terra feudale (79). Il nuovo signore feudale del Molise ripeteva l’ascenso all’ essersi trovato presente alla reggia quando re Guglielmo era per cadere vittima della congiura orditagli contro dai più stretti parenti. Riccardo della Mandra era stato, solo, ad impedire con la parola e col braccio 1' esecuzione del delitto ; ed il re, per grato animo, oltre la Contea di Molise gli conferì 1’ ufficio di Gran Contestabile del Regno il maggiore nella gerarchia politica e militare sotto i normanni. Egli mori in dura prigione nel 1169 per imputazione di congiura, insofferente del predominio di Stefano di Poitiers, che la regina Margherita di Navarra vedova di Guglielmo e tutrice dell’erede del trono aveva nominato Cancelliere del Regno. Ruggiero della Mandra, primogenito di Riccardo, ne fu il successore feudale. Il partito di opposizione, essendo riuscito ad abbattere l’intruso Stefano, ed a farlo esulare, fece lealmente atto di devozione verso il re giovanetto. E il nuovo Conte di Molise fu, anzi, del numero di quei dieci della Reggenza croata pel governo dello Stato durante la minorità del sovrano (80). Guglielmo II non avendo avuto prole dalla regina Giovanna, sposata nel 1177, dichiarò propria erede alla corona sua zia Costanza, unica discendente diretta della regia stirpe, e moglie all’ imperatore Arrigo YI ; ed a rendere più solenne e formale la ricognizione convocò in Troia i baroni pel giuramento di rito. Morto il buon re nel 1189, il corpo feudale si divise in due fazioni : l una ghibellina parteggiante per Costanza, 1’ altra guelfa in favore di Tancredi Conte di Lecce, bastardo del primogenito di Ruggiero I. I Siciliani, fra cui era sorta e risiedeva la monarchia, e non intendevano assoggettarsi ai tedeschi, gridarono re Tancredi, e solennemente ne celebrarono in Palermo la coronazione nel 1190. Gli eserciti imperiali scesero nel Reame, e fra le prime provincie ad essere invase e ridotte a soggezione furono Terra di Lavoro e Molise. Ruggiero della Mandra, aperto fautore di Tancredi, andò a fortificarsi nel castello di Roccamandolfi. Così Riccardo di S. Germano nella sua “ Cronaca „ all’anno 1193 ; senonchè, persuaso della impossibilità di re-