Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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Sicilia intera. Mori in Palermo nel 1202, chi dice di mal di pietra, chi di dissenteria. A chi vennero concessi il titolo e il feudo della Contea di Molise ? Gli storici maggiori tacciono : non - manca però qualche cultore di patrie memorie che pretende no fosse investito Pietro Conte di Celano. Noi seguiamo altra traccia. Ugo di Molisio, signore di Sepino e Boiano, fu il novello Conte di Molise. E il suo nome balza fuori da una donazione celebrata nel 1206 da Adelaide moglie di Ugo in favore della cattedrale di Boiano (82). Non bisogna equivocare sul conto di Ugo del 1206. Ugo marito di Clemenzia, morto verso il 1160, e costui, erano avo o nipote, poiché Ugo juniore era figliuolo di Clemenzia e Teobaldo, e portava il cognome materno come più insigne, e forse per patto stipulato. Verosimilmente i Molisio non avevano mai abbandonato il titolo comitale omonimo, perchè essendo il Reame in preda alle due fazioni in lotta fra loro, ciascun sovrano conferiva per proprio conto le investiture, che diventavano poi effettive se l’eletto era favorito dalla sorte dello anni nel succedersi dei pubblici eventi. Tommaso di Molisio fu successore di Ugo, e parecchi storici, erroneamente, lo chiamano Tommaso di Celano Conte di Molise. L’errore è fondato sul fatto ch’egli era marito della figlia di Pietro Conte di Gelano, unica erede dei feudi paterni. Pietro Conte di Celano aveva avuto due maschi : Rinaldo arcivescovo di Capua, e Belardo, il quale nel 1200 battendosi presso Venafro contro i tedeschi di Diopoldo, fu fatto prigione e mori nella fortezza d’Arce. Tommaso Conte di Molisio e poi Conte di Celano, pei diritti della moglie, era guelfo ad oltranza, epperò per niente affatto nelle grazie del giovane Imperatore. Noi 1221 Federico U, dopo emanata la costituzione “ de novis aedificiis „ (che ordinava la demolizione di tutte le fortezze edificate dai baroni senza il sovra.no assentimento), percorse le provincia allo scopo di assicurarsi di persona dell’osservanza, o capitò anche nelle terre della Contea di Molise. Avendo visto Boiano o Roccamaudolfi seriamente fortificate, spedi al Conte Tommaso una formale ingiunzione di mettersi in regola con la legge. Tommaso inviò ali’ Imperatore il proprio figlio Matteo per invocare misure di benevolenza ; ma l’lmperatore non volle riceverlo. Gli fece bensì intimare dicesse al padre di osservare le leggi dello Stato ed inchinarsi alla volontà sovrana. Il Conte di Molise, in un eccesso di estrema albagia, delibera la resistenza. Si fortifica dentro Boiano, ed avendo poi qualche sospetto della fedeltà degli abitanti , saccheggia la città e si ritrae con la famiglia a Roccamaudolfi. E là che attendeva ìe truppe imperiali. Tommaso d’Aquino, d'ordine di Federico 11, lo cinse d’assedio in quel