Il Molise dalle origini ai nostri giorni

138

forte arnese di guerra. La resistenza fu lunga, e le ostilità “ più oltre “ procedute sarebbero, so colla mediazione del Papa non fosser le cose “ venute a composizione. Si pattuì uscirebbe il Conte di Celano e di “ Molise con le robe, e con le persone che seguire il volessero; cedeu rebbe Celano, Obinolo e le altro castella che possedeva ; il Contado “ di Molise sarebbe serbato a sua moglie „ (83). II conte Tommaso esulò a Roma, dove fu assunto in servizio nelle milizie pontificie ; e la consorte tenne il feudo comitale pel figlio minore. Questo accadeva nei 1221. La contessa di Celano chiamavasi Isabella Acquaviva, secondo assevera l’Ammirato (84), ed apparteneva alla nobilissima stirpe della quale diamo i ragguagli storici e nobiliari nella mon. di Oantalupo del Sannio nel 111 volume. 11 conte Tommaso visse a lungo, e 1’ ultima sua impresa militaro fu quella del 1241, quando il pontefice Gregorio IX lo spedi a presidiare Spoleto, minacciata da Federico II che frattanto assediava Ascoli Piceno per aprirsi la via di Roma (85). Matteo di Molisio, figliuolo di Tommaso e d’lsabella, fu privato del titolo e dei domini dallo stesso Imperatore, “ sotto pretesto che, chia“ mato dal Gran Giustiziere (Arrigo Marra) che esporgli doveva gli “ ordini di lui, non aveva voluto andarvi „ (86). Evidentemente tra i Molisio, guelfi accaniti, e il geniale Imperatore che impersonava il principio ghibellino, non c’era buon sangue. Ed eccoci ai Conti nominali, L’lmperatore dopo qualche anno da che la Contea giaceva devoluta al demanio, ne investi Enzo suo bastardo. Enzo, nato nel 1222, fu nominato da Federico re di Sardegna e suo Vicario Generale in Lombardia. Caduto in mano dei Bolognesi, guelfi, venne da questi tenuto prigione per circa cinque lustri nel Palazzo del Potestà, dove mori il 15 marzo 1272. Fu poeta gentile ,e il Tassoni lo cantò nella “ Secchia rapita Prima di morire fece testamento, lasciando erede per la Contea di Molise Corrado d’Antiochia. Corrado d’Antiochia non ebbe la fortuna di fruire della pingue eredità, per un motivo assai semplice : era morto nel 1268, cioè quattro anni prima d;*l testatore (87). Povero Enzo ! Che sapeva egli, dello vicende del tempo e degli uomini, nel suo carcere dorato 1 Morto l’lmperatore Federico II nel 1250, ne fu successore Manfredi, di lui bastardo. Matteo di Molisio -il destituito del 1223 profittò delle ansi© di Manfredi nel periodo in cui la corona gli veniva contesa, ed ottenne la reintegrazione noi domini paterni. Noi ignoreremmo questo evento, e la continuità della stirpo dei Molisio, so lo storico Summonte si fosse dispen-