Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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in qualità di Uditore del Nunzio mons. Firmo, che seguì nel 171 G nella Nunziatura Elvetica. Nel 1720 fu nominato vescovo di Cariati, e nel 1726 traslato a Larino. Resse la diocesi dal 1726 al 1741. Noi 1728 celebrò un Sinodo; e curò non solo le cose del culto, ma pur anche e sopratutto il decoro degli ambienti al culto adibiti. Nel 1741, rinunciata la diocesi, si ritrasse a Roma, dove venne promosso arcivescovo, od applicato in Curia nel duplice ufficio di Correttore della Sacra Penitenzieria ed Esaminatore dei Vescovi. E in Roma, appunto, pubblicò le “ Memorie „ di cui diamo ragguaglio nelle note in questo volume : lavoro annoso o pregevolissimo, il quale, sebbene non scevro di gravi mende in fatto di storia civile e feudale, ed in alcuno parti deficiente, attesta la varia e profonda cultura dell’esimio prelato, alla cui felice operosità d'indagiui e ricerche dobbiamo la sopravvivenza di un gran numero di notizie dell’ attuale circondario di Larino, le quali senza di lui sarebbero state divorate dall’onda del tempo o dell’oblio. Mons. Tria mori in Roma il 16 gennaio 1761 nella grave età di 85 anni. 53 Giovanni Andrea Tria Nipote del precedente, fu suo Vicario Generale e poi successore nel 1742. Istituì il collegio dei Mansionari nella Cattedrale, e mori nel 1747 in età di 61 anni. Non ebbe nò la cultura, nè l’altezza d’animo dello zio ; ed un sol fatto basta a legittimare questo severo giudizio. Il 2 luglio 1734 un contadino settantenne moriva in Casacalenda, di morte improvvisa nella pubblica piazza. Non aveva voluto adempiere al precotto pasquale dell’ anuo ; ed a viva forza negli anni andati erasi indotto qualche volta a confessarsi. L' arciprete avvisò la Curia deirimprovviso decesso chiedendo ordini come regolarsi ; e il Vicario Tria (in assenza del titolare) rispose da Ururi il 3 luglio : “ Chi “ mal vive mal muore, ed avendo il disgraziato disprozzato i santissimi Sa* guarnenti mentre visse, non potava succedergli che una morte all iraprov“ viso ; ordiniamo perciò al Rev. Arciprete di far girare il suo cadavere “ sopra un Somiere per tutta la Terra a tocco di campane con suono di “ scommunica, come si prattica nella città di Napoli, o che di poi sia “ sepelito in campagna a terrore di coloro che hanno vissuto e vivono ma“ lamenta „ (229). Leggendo tal decreto si resta dubbiosi se Io scempio arrecato alla grammatica ed all'ortografia, sia maggiore di quello arrecato alla pietà cristiana. Il piccolo Torquetnada, otto anni dopo, sedeva sulla cattedra episcopale. Non osiamo affermare che la onorasse, 54. Scipione De Laurentiis —Fu al governo della diocesi dal 1747 al 1772. Di lui null’altro si sa, tranne che ampliò il Seminario. 55. Francesco de Nobile —• Mori nel 1774, e forse governò la diocesi mono di un anno. 56 Carlo d’Ambrosio Nativo di Sanse vero, dove spirò nel 1796, dopo aver tenuta la cattedra larinese per oltre venti anni, dal 1775. Curò con alacrità l’ordinamento degli studi del Seminario, che rese prospero e rinomato in tutta Ja provincia di Capitanata comprensiva pur del Molise ;