Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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onde il Longano proclamò l’esimio presule ‘•uno dei pochi vescovi ri“ schiarati dal Regno. „ (230) Ignoriamo se fosse congiunto del contemporaneo mons. d’Ambrosio, vescovo di Cai azzo, menzionato dal Conforti per avere assistito in cappella Do Deo, Gali ani e Vitali ani, le prime tre vittime giacobine immolate nel 1794 dalla crudeltà dei Borboni. (231) 57 Filippo Bandini Era canonico della Cattedrale di Salerno, quando noi 1798 venne nominato vescovo di Larino. Morì nel 1804. 58 Ermenegildo Pepe Fu eletto vescovo di Larino nel 1805, o morì nel 1818, senza poter mai esercitare le funzioni episcopali, a cagiono dei dissensi fra la Corte di Napoli e la S. Sede, i quali ebbero termine appunto nel 1818 con la stipulazione del Concordato. 59 Raffaele Lupoli Era stato discepolo di S. Alfonso de Liguori, e vesti l’abito dei Liguoristi o Redentoristi nella Casa Madre di S. Agata dei Goti. Fu nominato vescovo nel 1818 in regime concordatario. “ Uomo assai buono e caritatevole, fu tra i vescovi larinati quegli “ che lasciò maggior memoria di sè nelle opere da lui fatte costruire, e “ nei cuori dei suoi diocesani, che, memori delle suo virtù, quasi per santo “ lo tennero, tigli fondò due monasteri di monache, l’uno in Serracapriola, u l’altro in Colletorto „ (232). Tenne un Sinodo nel L 826, e mori nel 1827. Crediamo che mons. Lupoli fosse fratello, od altrimente congiunto, del contemporaneo e venerando arcivescovo di Gonza, il quale nel 1828 diede una bella prova di fierezza e dignità episcopale opponendosi alla richiesta del ministro Del Carretto per la sconsacrazione dei due canonici de Luca, implicati nei moti liberali di Vallo e condannati a morte. 1 due preti patrioti vennero giustiziati il 24 luglio di quell' anno, perchè si prestò alla dissacrazione l’arcivescovo di Salerno, dopo il formale e coraggioso rifiuto del Lupoli ! (233) 60 Vincenzo della Rocca Nato in Cercemaggiore (allora nel Molise) il 21 gennaio 1765 da Felice Rocca ed Elisa Seiarra. Laureatosi in teologia, fu arciprete del paese nativo dal 1803 al 1829, quando il 21 maggio fu assunto all’episcopato ed assegnato a Larino. Con l’ascenso egli insinuò dinanzi al cognome famigliare la preposizione “ della una piccola vanità che va perdonata. Questo prelato coltivò, cou pari successo, la musica sacra o la sacra eloquenza : e fu ottimo amministratore della diocesi. Mori in Lai-ino il 17 marzo 1845. 61— Pietro Bottazzi Nacque in Lacedonia il 6 giugno 1798 da Giuseppe e Candida Giannetta. Fu educato nel patrio seminario o vesti l’abito sacerdotale. Mons. Todisco-Grande, essendo Vicario Generale della Diocesi e stato promosso Vescovo di Cotrone, condusse seco il Bottazzi in qualità di proprio Vicario Generale. Il Bottazzi fu pure canonico ed arcidiacono di quella Cattedrale; e le vive raccomandazioni del suo vescovo e protettore gli spianarono la via all’ episcopato. Nel 1845 ebbe la promozione e venne alla cattedra di Larino. Intorno alla sua memoria perdura, nella diocesi . la fama che avesse conseguito l’asceoso per servigi resi alla polizia nella cattura dei fratelli Bandiera, che ebbe il sinistro epilogo cou la fucilazione il 25 luglio 1844.