Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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1868 al 1872) venne assegnato ad Isernia mons. Izzo : il quale governò la diocesi sette anni, essendo deceduto il 24 ottobre 1870. Era nativo della provincia di Caserta. 72 Agnello Renzullo Nato in Napoli il J° aprile 1886, fu promosso all’episcopato il 27 febbraio 1880 e mandato nella diocesi d’ Isernia : dalla quale fu traslato il 23 giugno 1890 alla sede di Nola, che tuttavia governa, 73 Francesco Paolo Garro.no Nato a Benevento il 2 aprile 1841. fu promosso vescovo il l.° giugno 1891, e la diocesi d‘lsernia l'ebbe titolare per un anno e mezzo; giacché il 16 gennaio 1893 promosso arcivescovo venne assegnato alia cattedra di Aquila. Fu arcivescovo di Aquila a tutto il 1906. c in tale anno il 7 dicembre da Aquila passò nell’archidiocesi di Trani, Nazareth, Barletta e Bisceglie, al cui governo siede tuttora vigile ed operoso. 47 Nicola Merda Nato in Ascoli Satriano il 9 agosto 1834, era pro-Vicario Generale della diocesi nativa quando il 12 giugno 1893 fu promosso all’episcopato. Governa la diocesi d’ Isernia da tale anno, con sentimenti di carità ed alto interesse verso l’istruzione del clero. * % s£ La diocesi di Venafro esiste per lo meno dal V secolo, ed è suffragar nea della metropolitana di Capua. Non avendo la sua mensa i requisiti statuiti dal Concordato del 1818, e cioè una rendita non inferiore a 3000 ducati, fu soppressa in tale anno; e la sua giurisdizione aggregata a quella di Isernia. Siffatta fusione durò dal 1818 al 1852. TI Concordato stabiliva che lo diocesi più insigni, fra le soppresse, potessero essere con cattedrali. Era un pietoso ripiego, ma pure implicava benefici non trascurabili. Clero e popolo di Venafro si appigliarono a siffatta disposizione e promossero ed attuarono le misure economiche atte a pervenire all’ intento. Occorreva istituire una rendita annua di 600 ducati pel mantenimento della Curia; ed a tanto provvidero del proprio i! can. Giambattista Melucci, il can. Achille Mancini. Tommaso Lucenteforte, Francesco Nola, Benedetto del Prete, Giambattista Lucenteforte, Vincenzo Armieri, Giovannangelo del Vecchio, e Nunzio Manselli con relativo istrumonto del 16 settembre 1852, rogato in Isernia per not. Francesco Pecori di stanza a Fornelli. Il pontefice Pio IX, accogliendo allora le vive e reiterate istanze del laicato e del clero cittadino, ripristinò la diocesi di Venafro, dichiarandola unita w aeque principaliter „ a quella dTsernia. Isernia e Venafro, perciò, sono dal 1852 due distinte diocesi , o concattedrali. poste sotto il governo di uno stesso Vescovo con Episcopio, Capitolo, Seminario, Curia e Vicario Generalo distinti , e la sola precedenza onorifica della prima nelle pubbliche cerimonie.