Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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e tuie ora di fatto, se si considera cho ottanf anni innanzi la notizia dello spaventoso terremoto di Calabria del 5 febbraio 1782 aveva impiegato non mono di otto giorni per giungere alla Capitale. In Napoli pervenne il 13; e il giorno successivo il Re fece partire a quella volta il generalo Tignateli! che arrivò a Monteleone il 22. I soccorsi di urgenza spediti dal R. Governo, giunsero perciò in Calabria diciassette giorni dopo il disastro ! Se oggi in caso analogo trascorressero diciassette ore il Ministero andrebbe a gambe in aria. Non è da credere però che l’ltalia risorta curasse con grande alacrità la diffusione e prontezza d’un servizio di tanta importanza, qual’ò quello dello comunicazioni postali. Gli amatori di cifre troveranno ben da meravigliarsi quando diremo cho nei 134 comuni della Provincia di Campobasso si contavano nel 1873 appena 36 Uffici Postali o 10 di Telegrafo; e che mentre nel 1874 i primi erano aumentati a 44, nel 1889 i secondi ascendevano a non più di 65. Oggi è ben altro. Non vi ha comune cho non abbia la Ricevitoria o l’Ufficio Postale, e gli Uffici del Telegrafo (anno 1910) sono in numero di 103 : o precisamente di 30 nei 42 comuni del Circondario di Campobasso, di 42 ne’ 57 comuni di quello dTsernia, e di 31 ne’ 35 comuni di quello di Larino. (438) Anche negli infimi comunelli la posta arriva almeno una volta al giorno, e il giornale metto tutti al corrente dello notizie mondiali del giorno precedente. Nei comuni prossimi alla ferrovia si hanno quotidianamente da tre a quattro distribuzioni di posta ; o vi si è impazienti di ricevere o leggere i giornali, o si resta insoddisfatti se i giornali cho giungono al mattino non sanno diro quale de’ candidati alla presidenza degli Stati Uniti abbia vinto, se il Ministero sia o non dimissionario, se il processo clamoroso che si dibatte a Parigi sia stato sospeso occ. Lo sapremo nel pomeriggio o verso sera, a poche oro di tempo dagli eventi ; ma intanto per alcune ore ci si sente contrariati e delusi. Oggi da qualsiasi comune eccettuati i minori possiamo comunicare mediante il telegrafo con chiunque, dovunque, con la certezza della risposta dopo qualche ora o in giornata; c da’ contri più importanti siamo anche al caso di dire per telefono due parole all’orecchio dell’amico che è a Napoli od a Roma, o più lontano. Che diro poi do’ viaggi ? Nella prima metà del secolo un viaggio costituiva un episodio memorabile nella vita d’un uomo. Il dover condurre a Napoli qualche infermo grave, un’ importante riscossione od un cospicuo investimento di danaro, le spese nuziali de’ ricchi, ecco i motivi più usuali che potevano indurre ad un viaggio dalle provincie alla Capitale : un viaggio pel quale occorreva un’oculata preparazione, e tutto un piano di preventivi accorgimenti, cho sommariamente accenneremo. Prima d’ ogni altra cosa bisognava premunirsi del passaporto, che veniva concesso a seguito dell’ indicazione del motivo del viaggio e